Da quando è scoppiata l’epidemia di coronavirus, sono stati diversi i proprietari di animali domestici, in particolare cani e gatti, che si sono domandati se anche i loro amici a quattro zampe potessero contrarre o meno il virus. La questione non è mai stata chiarita fino in fondo, e ciò ha destato un po’ di preoccupazione fra le persone. Lo si capisce chiaramente anche da quanto accaduto nelle scorse ore, con protagonista il noto divulgatore scientifico, Roberto Burioni. Ospite presso la trasmissione di casa Rai, “Che tempo che fa”, questi ha parlato di un gatto positivo al coronavirus in quel di Roma. Un utente ha però ribattuto via Twitter allo stesso virologo, scrivendo: “La notizia viene smentita dall’ASL Roma1. Le chiedo di ritrattare”. Pronta la replica di Burioni: “Sono descritti numerosi casi di gatti infetti da Covid-19 e non smentisco nulla. Vedete di non essere meno intelligenti dei vostri animali che meritano padroni migliori”.
RITA DALLA CHIESA VS BURIONI, IL VIROLOGO: “L’UOMO PUO’ CONTAGIARE I GATTI”
E nel dibattito si è inserita anche Rita Dalla Chiesa, che sostenendo l’utente di cui sopra ha scritto: “Ma li ha letti solo lei, questi casi? In tutto il mondo gli scienziati stanno dicendo che nessun animale può contagiare l’uomo”. Burioni ha di nuovo replicato: “Non sappiamo ancora se gli animali possono contagiare l’uomo, sappiamo invece per certo che l’uomo può contagiare alcuni animali, tra i quali i gatti. Per cui è indispensabile proteggerli dal contagio, chi è malato non può tenerli vicino senza metterli in pericolo”. La precauzione dell’isolamento di gatti e cani era già stata sottolineata dall’Istituto superiore di sanità, nelle vesti di Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria, che pochi giorni fa aveva consigliato: “Poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili a Sars-CoV-2, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da COvid-19, limitando la loro esposizione”.