Sono numerosi gli studi sul farmaco migliore in grado di combattere il Covid-19 e fermare così la pandemia in atto. Un gruppo di ricercatori brasiliani della Fundação Oswaldo Cruz (Fiocruz) hanno intravisto nel farmaco Atazanavir, usato per trattare l’HIV, la possibilità di inibire la replicazione virale, oltre a ridurre la produzione di proteine che sono legate al processo infiammatorio nei polmoni e, quindi, al peggioramento del quadro clinico della malattia da Coronavirus. Gli esperti, attraverso una serie di esperimenti in vitro hanno anche studiato l’uso combinato di Atazanavir con Ritonavir, un altro farmaco usato per combattere l’HIV. Lo studio in oggetto trova spazio sulla piattaforma internazionale BiorXiv, e rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la scoperta di possibili medicinali in grado di far fronte alla grave emergenza sanitaria. “L’analisi dei farmaci già approvati per altri usi è la strategia più veloce che la scienza può fornire per aiutare a combattere Covid-19, insieme all’adozione di protocolli di distacco sociale già in corso”, ha spiegato Thiago Moreno, ricercatore di Fiocruz a capo della ricerca. I risultati ottenuti dallo studio indicano che il farmaco è stato in grado di ridurre la produzione di proteine legate al processo infiammatorio causato da Covid-19 nei polmoni e, quindi, diminuire il peggioramento del quadro clinico della malattia.
ATAZANAVIR, FARMACO ANTI HIV CONTRO CORONAVIRUS?
Secondo quanto sostenuto dal team di ricercatori brasiliani, i farmaci proposti dall’Oms sono più vicini a diventare terapie per i pazienti con Coronavirus, tuttavia, la fondazione sostiene la necessità di maggiori alternative in particolare sostanze già presenti nell’ambito della produzione nazionale e quindi un maggior profilo di sicurezza rispetto a quelle finora proposte. Rientra nel primo caso Atazanavir, prodotto dalla medesima fondazione e testato in vitro su cellule infette. Sono stati condotti anche degli esperimenti comparativi con clorochina, che è stato incluso in diversi studi clinici in tutto il mondo. Considerando che precedenti studi scientifici avevano già indicato la proteasi virale ‘Mpro’ – un enzima in grado di consentire la corretta produzione delle proteine del virus – come obiettivo centrale nella ricerca di farmaci contro il nuovo coronavirus, i ricercatori hanno rivolto gli occhi al potenziale uso di Atazanavir. Tre le analisi eseguite: gli scienziati hanno osservato l’interazione molecolare di Atazanavir con la regione specifica di interesse del virus Sars-CoV-2 (Mpro), hanno condotto esperimenti con questo enzima e hanno testato il farmaco in vitro sulle cellule infette. Sono stati effettuati anche esperimenti comparativi con clorochina, ma in questo caso è emerso che i risultati ottenuti solo con Atazanavir e in associazione con Ritonavir erano migliori di quelli osservati con la clorochina. Gli studiosi hanno ribadito l’importanza della ricerca e hanno messo in guardia dai rischi legati all’automedicazione, ribadendo quindi che non potrà esserci alcun uso di Atazanavir o qualsiasi altro farmaco per coronavirus senza un adeguato consiglio medico.