Non si sa se la Clorochina funziona contro il coronavirus, ma il problema è che potrebbe risultare pure pericolosa. Oltre agli studi, che gettano ombre su efficacia e rischi, ci sono diversi ospedali in Svezia che hanno smesso di somministrarla ai pazienti con Covid-19 in seguito alla segnalazione che il farmaco stava causando diversi effetti collaterali. Stando a quanto riportato dal quotidiano Expressen, gli ospedali della regione di Vastra Gotaland non offrono più questo farmaco antimalarico, con effetti collaterali che includono crampi e perdita della vista periferica. Un 40enne di Stoccolma, colpito dal nuovo coronavirus, avrebbe assunto due compresse di Clorochina al giorno dopo essere risultato positivo. Ma invece di sentirsi meglio ha avuto degli effetti collaterali. Oltre a crampi e perdita della vista, ha sofferto di mal di testa. “Ci sono state segnalazioni di sospetti effetti collaterali più gravi di quanto pensassimo. Non possiamo escludere gravi effetti collaterali, specialmente a livello cardiaco, considerando che si somministra a dosi massicce”, ha detto al Gothenburg Post il professor Magnus Gisslen, primario della clinica di Malattie infettive dell’ospedale universitario di Sahlgrenska. (agg. di Silvana Palazzo)
CLOROCHINA E CORONAVIRUS: DUBBI SU EFFICACIA
Sono tanti i farmaci che vengono testati in questo periodo per contrastare l’epidemia da coronavirus, fra cui gli antimalarici come la Clorochina. Si tratta ovviamente di sperimentazioni in quanto, al momento, nessuno sa dire quale sia la medicina più efficace contro il covid-19, in attesa di una cura definitiva, il tanto agognato vaccino. Secondo uno studio effettuato proprio sulla Clorochina dalla fondazione brasiliana Fiocruz e dalla Tropical Medicine Foundation, non vi è alcuna certezza sul fatto che il farmaco suddetto funzioni. Infatti, su un test effettuato su 81 pazienti trattati con la Clorochina, ne sono morti 11, pari al 13%. Il tasso di mortalità su pazienti nelle stesse condizioni fisiche ma non trattati con il medicinale, è invece del 18% secondo alcuni studi internazionali. I due indici sono quindi molto vicini, e ciò non ci permetter di dire se la Clorochina possa fare la differenza o meno nel trattamento dei pazienti affetti da covid-19.
CLOROCHINA E CORONAVIRUS: EFFETTI COLLATERALI
La ricerca dovrà quindi proseguire fino a quando non si avrà la certezza che la Clorochina sia efficace, oppure, che sia inutile. Nello specifico verranno effettuati dei test su altri 440 pazienti provenienti da diversi ospedali del paese, che dureranno fra i due e i tre mesi. Inizialmente si era pensato di sottoporre a metà pazienti una dose di Clorochina pari a 10 g, mentre all’altra metà la dose sarebbe stata di 5g. La dose maggiore si è però rivelata tossica, causando delle reazione gravi come l’aritmia e altre complicazioni, come affermato da Marcus Lacerda, infettivologo della Fiocruz: “Quando abbiamo confrontato gruppi di dosi diverse – ha spiegato lo stesso medico – abbiamo visto più tossicità alla dose elevata. Ecco perché abbiamo sospeso questa parte dello studio. Ora tutti useranno solo la dose bassa”. Lo studio effettuato può quindi solamente affermare, al momento, che dosi elevate di Clorochina sono tossiche, mentre per l’efficacia contro il coronavirus la strada è ancora lungo.