Mentre la Santa Messa di Papa Francesco volge al termine, ci si prepara alla Benedizione Urbi et Orbi con la quale sarà possibile per tutti i fedeli in ascolto via tv e streaming ricevere l’indulgenza plenaria: similmente a quanto accaduto lo scorso 27 marzo, per questa eccezionale e terribile pandemia in corso il Santo Padre ha voluto concentrare questi due appuntamenti molto vicini tra loro per rendere ancora più prossima la Chiesa al cuore sofferente e scoraggiato dell’uomo. «”Perché avete paura? Non avete ancora fede?”. Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te.
In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa», spiegava in Piazza San Pietro nella Preghiera contro il coronavirus solo poche settimane fa. Qui sotto invece trovate tutti i dettagli per capire meglio cos’è e come ottenere l’indulgenza plenaria, diretta “conseguenza” della Benedizione del Papa con forte invito alla conversione del cuore. (agg. di Niccolò Magnani)
INDULGENZA ANCHE SENZA CONFESSARSI?
È possibile ricevere l’indulgenza plenaria senza confessarsi? Il grande quesito, spiegato da Papa Francesco e dal decreto straordinario del Vaticano del 20 marzo scorso, si “risolve” in poche righe: «i singoli fedeli si trovassero nella dolorosa impossibilità di ricevere l’assoluzione sacramentale, si ricorda che la contrizione perfetta, proveniente dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, espressa da una sincera richiesta di perdono (quella che al momento il penitente è in grado di esprimere) e accompagnata dalla ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale, ottiene il perdono dei peccati, anche mortali».
Non solo, in attesa dell’indulgenza plenaria tramite la Benedizione Urbi et Orbi nella Pasqua del Signore, un capitolo importante riguarda anche la potenziale assoluzione collettiva dei peccati: ebbene, la Santa Chiesa in una nota collegata al decreto della Penitenzieria Apostolica apre in via eccezionale per questo periodo di forte emergenza anche all’assoluzione collettiva. «Spetta al pastore della Chiesa locale», si legge nel Decreto «e relativamente al livello di contagio pandemico determinare i casi di grave necessità nei quali sia lecito impartire l’assoluzione collettiva: ad esempio all’ingresso dei reparti ospedalieri, ove si trovino ricoverati i fedeli contagiati in pericolo di morte, adoperando nei limiti del possibile e con le opportune precauzioni i mezzi di amplificazione della voce, perché l’assoluzione sia udita». (agg. di Niccolò Magnani)
URBI ET ORBI PASQUA, L’INDULGENZA PLENARIA
Oggi, domenica della Pasqua di Resurrezione, sarà possibile per tutti i fedeli ricevere l’indulgenza plenaria mediante la Benedizione Urbi et Orbi che Papa Francesco impartirà al termine della Santa Messa di questa mattina, dunque intorno a mezzogiorno.
Questa è l’indulgenza plenaria che potremmo definire “classica”, perché tutti gli anni nelle grandi solennità di Pasqua e Natale è possibile ottenerla in occasione appunto della Benedizione Urbi et Orbi papale; naturalmente tuttavia non saranno affatto classiche le circostanze e di conseguenza anche le modalità attraverso le quali ottenere questa indulgenza plenaria, a causa della pandemia di Coronavirus.
Da questo punto di vista dunque l’indulgenza plenaria della Pasqua 2020 ricorderà molto da vicino quella concessa da Papa Francesco poco più di due settimane fa, venerdì 27 marzo, in occasione della Preghiera straordinaria in Piazza San Pietro dovuta proprio all’emergenza Coronavirus.
INDULGENZA PLENARIA PASQUA 2020: CHE COS’È
L’indulgenza plenaria è un elemento della dottrina cattolica con il quale si riferisce la possibilità di cancellare totalmente (in quanto appunto plenaria) la pena temporale dovuta per i peccati confessati e perdonati sacramentalmente. Tra le occasioni nelle quali si può lucrare l’indulgenza plenaria c’è appunto la Benedizione Urbi et Orbi del Papa a Pasqua, così come a Natale.
Normalmente l’indulgenza si accompagna al sacramento della Riconciliazione: l’assoluzione cancella i peccati (la colpa) e la pena eterna della dannazione per i peccati mortali, mentre l’indulgenza cancella la pena temporale, cioè avente una durata di tempo non eterna: terrena, oppure in Purgatorio. Ecco perché confessarsi è uno dei requisiti fondamentali per lucrare l’indulgenza plenaria.
In questi tempi straordinari, con le chiese chiuse per effetto del Coronavirus e di conseguenza senza la possibilità di accostarsi alla confessione e d’altronde nemmeno di partecipare alla Santa Messa (altra condizione essenziale), Papa Francesco assieme alla Penitenzieria Apostolica ha messo a punto una speciale indulgenza plenaria concessa già in occasione della preghiera di venerdì 27 marzo, che di fatto si ripeterà anche oggi, dal momento che la situazione non è mutata.
INDULGENZA PLENARIA: COME OTTENERLA DURANTE CORONAVIRUS
Le condizioni poste dalla Chiesa per l’indulgenza plenaria in tempi di Coronavirus sono chiare e riferite dall’ultimo decreto del 20 marzo, in vista dell’appuntamento del venerdì seguente:
«Si concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli affetti da Coronavirus, sottoposti a regime di quarantena per disposizione dell’autorità sanitaria negli ospedali o nelle proprie abitazioni se, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si uniranno spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione alla celebrazione della Santa Messa o della Divina Liturgia, alla recita del Santo Rosario o dell’Inno Akàthistos alla Madre di Dio, alla pia pratica della Via Crucis o dell’Ufficio della Paràklisis alla Madre di Dio oppure ad altre preghiere delle rispettive tradizioni orientali, ad altre forme di devozione, o se almeno reciteranno il Credo, il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria, offrendo questa prova in spirito di fede in Dio e di carità verso i fratelli, con la volontà di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), non appena sarà loro possibile».
Nel caso della festività di Pasqua ovviamente la celebrazione alla quale unirsi spiritualmente è la Benedizione Urbi et Orbi.