Marcello Lippi, ospite di Sky Sport, ha rievocato la cavalcata trionfale della sua Italia ai Mondiali di Germania 2006. Un trionfo che abbiamo tutti nel cuore e che Sky ha voluto rivivere durante la quarantena da Coronavirus parlandone con l’allora commissario tecnico. Marcello Lippi naturalmente ha accettato con piacere e ha cominciato il suo racconto dall’inizio, cioè dal ritiro a Duisburg, ancora prima della fase a gironi: “C’era un laghetto con un’acqua fangosa, davvero schifosa. Io dissi ai ragazzi che mi sarei fatto il bagno lì nel caso in cui avessimo raggiunto la finale. Mi presero in parola”.
Sappiamo tutti che l’Italia in finale ci è arrivata, ecco allora come prosegue il racconto di Lippi: “Quando arrivò il momento di mantenere la promessa, prima di andare a indossare la tuta, perché non volevo davvero tuffarmi nudo in quell’acqua sporca, andai in cucina e dissi al cameriere di mettermi un grosso pesce dentro un sacchetto di plastica con alcuni sassi dentro e di legarlo al lampione vicino al laghetto. Oltre a questo, anche di prepararmi una specie di fiocina. Quando mi tuffai presi il pesce, tolsi il sacchetto e uscii dall’acqua facendo finta di averlo pescato. Tutti si misero a ridere, mentre Iaquinta mi disse ‘Che fortuna mister’, perché credeva che lo avessi pescato davvero”.
MARCELLO LIPPI: UN ANEDDOTO PRIMA DI ITALIA GERMANIA
L’aneddoto racconta bene quale fosse il clima in quel gruppo azzurro davvero molto unito, Marcello Lippi poi ne ricorda un altro relativo a un allenamento prima della semifinale Italia Germania: “Prima di cominciare, mentre i ragazzi si divertivano col pallone, vidi delle luci nella pinetina intorno al campo: pensai ci fossero degli operatori con delle telecamere o comunque con delle macchine fotografiche per spiarci. Io non volevo dare vantaggi a nessuno, allora chiamai la squadra e dissi che non avremmo fatto nulla spiegando il motivo. Così andammo davanti la pinetina, ci abbassammo tutti i pantaloni e mostrammo il sedere: evidentemente non c’era nessuno nascosto, altrimenti quella foto avrebbe fatto il giro del mondo”.
Altro momento piacevole da ricordare, però non ci sarà di nuovo un Marcello Lippi sulla panchina dell’Italia: il c.t. iridato tornò già una volta, ma fu un fiasco terribile a Sudafrica 2010, per cui la sua storia in azzurro è ormai terminata.
MARCELLO LIPPI E IL RIGORE DI FABIO GROSSO
Marcello Lippi precisa che non vuole più nemmeno allenare squadre di club, restano dunque come unica opzione le Nazionali straniere, come l’allenatore viareggino ha già fatto con la Cina. Pesa però ormai anche la lontananza geografica: “Se mi capitasse una nazionale più vicina ad esempio rispetto alla Cina ci penserò. È già capitata una chiamata ma è successa anche questa epidemia e ora dobbiamo solo sperare che finisca il prima possibile. Facciamo passare l’estate e poi vediamo”. Lippi ha poi speso parole importanti per Daniele De Rossi, per il quale immagina un grande futuro, che sia da allenatore oppure da dirigente.
Il suo Mondiale 2006 fu tormentato (espulso, subì una lunga squalifica), ma si concluse trionfalmente segnando uno dei rigori contro la Francia. A questo proposito, Lippi ricorda come scelse Fabio Grosso come ultimo rigorista: “Li avevo decisi tutti, il quinto non sapevo a chi farlo battere, così ebbi quell’intuizione. Mi avvicinai e dissi: ‘Fabio, tu sei quello dell’ultimo minuto, del rigore procurato al 90′ contro l’Australia, del gol al 119′ contro la Germania. Sei l’uomo degli ultimi secondi, calcia tu’. Andò bene“.