Possibile scandalo in America dopo le dichiarazioni del dottor Scott Jensen, medico del Minnesota nonché senatore repubblicano dello Stato. Al programma di attualità The Ingraham Angle su Fox News, il medico lo scorso mercoledì ha denunciato di aver ricevuto dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) alcune linee guida inviate a tutti i medici per certificare se un paziente è morto di Coronavirus. A detta di Jessen si tratterebbe di un documento di 7 pagine in cui i medici verrebbero istruiti nella compilazione dei certificati di morte con diagnosi Covid-19 pur in assenza del test che ne confermi lo stato positivo. Parlando di queste linee, il dottor Jensen le ha definite “ridicole” in quanto potrebbero indurre ad ingannare il pubblico. L’ospite di Laura Ingraham ha spiegato che le linee guida affermerebbero quanto segue: “Nei casi in cui una diagnosi definita di COVID non può essere fatta, ma è sospetta o probabile (ad esempio, le circostanze sono convincenti con un ragionevole grado di certezza) è accettabile segnalare COVID-19 su un certificato di morte come ‘probabile’ o ‘presunto'”. Tuttavia, ha commentato il medico, secondo il manuale relativo al certificato di morte redatto Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie prevede “precisione e specificità” ma la nuova guida per i casi di Coronavirus sarebbe in totale contrasto con quanto precedentemente richiesto.
“DITE CHE SONO MORTI DI CORONAVIRUS”: GUIDA SU CERTIFICATO MORTE
“Stiamo per minare la fiducia del pubblico”, ha commentato il dottor Jensen che ha poi portato all’attenzione l’esempio di un paziente morto mentre aveva l’influenza. Si trattava di un anziano con sintomi come febbre e tosse segnalati pochi giorni prima della morte. Il medico ha spiegato che avrebbe segnalato “arresto respiratorio” come principale causa della morte. “Potrei anche mettere l’enfisema o l’insufficienza cardiaca congestizia, ma non metterei mai l’influenza come causa alla base della morte, eppure questo è ciò che ci viene chiesto di fare adesso”, ha spiegato. Il medico ha ancora aggiunto che un paziente investito da un autobus e risultato positivo al Coronavirus, sarebbe inserito nella lista delle vittime del virus indipendentemente dal danno causato dal bus: “Non ha alcun senso”, ha spiegato Jensen, aggiungendo che eticamente non metterebbe mai qualcosa di diverso sul certificato di morte solo per accrescere il giro di denaro che ciò potrebbe comportare.