La formazione religiosa di Papa Giovanni XXIII, conosciuto anche come il Papa buono avviene già durante il battesimo, quando per tutti è noto con il nome di Angelo Giuseppe Roncalli. Il suo padrino per la cerimonia è infatti il prozio Zaverio Roncalli, un uomo molto anziano e rimasto celibe, che proprio in virtù di questo deciderà di occuparsi dell’educazione religiosa dei nipoti. Viene ordinato sacerdote nel 1904 e l’anno successivo diventa il segretario personale del vescovo di Bergamo, monsignor Giacomo Radini-Tedeschi. Il suo lavoro affianco dell’alto prelato e mentore durerà solo una decina d’anni, mentre l’anno successivo alla morte del vescovo, nel 1915, Angelo entrerà nella sanità militare come cappellano, mentre la guerra è ancora nel pieno del suo fermento. Nel 1921 diventa invece monsignore per volere di Papa Benedetto XV, grazie al ruolo di prelato domestico, mentre quattro anni più tardi viene inviato in Bulgaria con l’incarico di visitatore apostolico, per volere di Papa Pio XI. Dopo un periodo a Istanbul come arcivescovo titolare e a Parigi come nunzio apostolico, Angelo diventa patriarca di Venezia nel 1953 e solo cinque anni più tardi una fumata bianca sancita la sua scesa al trono religioso, con il nome di Papa Giovanni XXIII.
Papa Giovanni XXIII, una figura rivoluzionaria
La figura rivoluzionaria del futuro Papa Giovanni XXIII è evidente fin dagli anni della giovinezza, quando al fianco del mentore e vescovo Giacomo Radini-Tedeschi finisce sotto indagine per via dello sciopero della bergamasca Ranica, nei primi anni dello scorso secolo. I due religiosi infatti diventeranno fondamentali per gli scioperanti, venendo meno al non expedit del 1861 che impediva ai cattolici di avere qualsiasi collegamento con la politica. Come ricordano gli autori Mario Benigni e Goffredo Zanchi nella biografia ufficiale dedicata al Papa, i due riusciranno però ad essere assolti. Anche i cardinali avranno modo di scoprire l’animo anticonformista del Pontefice in occasione della sua elezione: Angelo Giovanni Roncalli sceglierà infatti come nome Giovanni XXIII, un nome che da secoli nessuno adottava più, per via dell’antipapa del 1400. “Fu un antipapa, ma ebbe il merito di indire il Concilio di Costanza, che restituì l’unità alla Chiesa dopo lo Scisma d’Occidente”, dirà per giustificare la sua decisione, come si legge nel libro Giovanni XIII – L’antipapa che salvò la chiesa, scritto da Mario Prignano. La storia di Angelo Roncalli verrà raccontata nel film Il Papa Buono che andrà in onda nella prima serata di Canale 5 di oggi, domenica 12 aprile 2020. Rimarrà nella storia il Discorso della Luna che il Pontefice farà nell’ottobre del 1962, un messaggio di pace rivolto ai fedeli riuniti in piazza San Pietro: “Tornando a casa, troverete i bambini; date una carezza ai vostri bambini e dite: ‘Questa è la carezza del Papa’. Troverete qualche lacrima da asciugare. Fate qualcosa, dite una parola buona. Il Papa è con noi specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza. E poi, tutti insieme, ci animiamo cantando, sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuare e riprendere il nostro cammino“.