Don Antonio Mazzi è intervenuto oggi in collegamento con la trasmissione Storie Italiane per commentare la sua quarantena e raccontare come ha vissuto questa Pasqua 2020 certamente particolare: “Sono in clausura”, ha sorriso, “sono chiuso ma sto bene”, ha proseguito. “Mai questa Pasqua è stata uguale a quella degli apostoli che erano disperati, chiusi dentro e non sapevano che fine avesse fatto Gesù”, ha aggiunto, descrivendo così la giornata appena trascorsa. Don Mazzi ha poi commentato l’evento storico di Bocelli, spiegando che il tenore “ha fatto dal punto di vista laico quello che ha fatto il Papa sul piano ecclesiastico”. L’ospite di Eleonora Daniele ha poi ricordato il lavoro svolto attualmente dai suoi ragazzi che hanno riconvertito la produzione di bomboniere in mascherine: “I miei ragazzi fanno mascherine, questo ha valore educativo e di solidarietà”, ha spiegato. “Produrre mascherine per essere un aiuto, non per fare profitto, quindi chi vorrà potrà averle previa donazione”, ha chiarito. Don Mazzi ha spiegato ai suoi ragazzi: “dovete riempire questo tempo perchè sennò diventate matti voi e fate diventare matto me e gli educatori. I ragazzi hanno capito finalmente cosa vuol dire solidarietà”, ha aggiunto. “Là dove c’è solidarietà e condivisione c’è vita. Chi ha i soldi… i soldi non contano nulla di fronte a questi drammi. Speriamo che la solidarietà venga fuori perchè i grandi dolori hanno sempre prodotto grandi cambiamenti”, ha detto ancora.
DON MAZZI A STORIE ITALIANE: CRITICHE AL PRETE PUGLIESE
Don Mazzi è stato poi chiamato a dire la sua su quanto accaduto durante una processione di Pasqua a San Marco in Lamis, in Puglia. Sono poi seguite le scuse del sindaco e quelle del prete in lacrime. Nessun perdono però, da parte dell’ospite di Storie Italiane: “Faccio fatica a giudicare ma sui pentimenti del prete… o non conosce la bibbia e il vangelo soprattutto quello di Giovanni… e allora mi domando cosa sta lì a fare…”, ha commento. Don Mazzi ha poi aperto un discorso molto delicato: “ci sono sempre stati tradimenti tra di noi, i preti hanno eroi e traditori quindi non voglio parlare di tradimenti ma non mi commuove il pianto di questo prete”. Quindi ha auspicato un cambiamento forte. “Noi siamo testimoni del dolore e della sofferenza e siamo i primi a trasformare il dolore degli altri in dolore nostro e non in manifestazioni esterne. Quella sera del Papa solo in Piazza San Pietro, quel Papa lì da solo ha riempito la piazza”, ha commentato. Infine, prima di congedarsi, ha aggiunto: “Questa è la vera Pasqua e produrrà delle cose belle”.