Dopo il sì convinto alla patrimoniale – travestita da contributo di solidarietà – le Sardine lanciano la Var finanziaria. Intervistato da Il Sole 24 Ore, il leader Mattia Santori ha tenuto a chiarire che l’idea di base è diversa da quella del Partito Democratico, partendo da un assunto prepolitico e preeconomico: per il cofondatore del movimento nato a Bologna, nel modello degli ultimi anni «manca la parola solidarietà». Il progetto delle Sardine è «una sorta di Fondo di garanzia, che potrebbe essere equiparato al Fondo microcredito Cinque Stelle, alimentato con contributi volontari, che garantisca prestiti di solidarietà erogati dallo Stato e instauri un rapporto di prossimità tra chi è a corto e chi ha un surplus di liquidità, qualunque reddito abbia». Una cosa in comune con il progetto Pd c’è, ovvero la progressività: il contributo può andare dall’1% al 4%.
SARDINE: “APPLICARE LA VAR DEL CALCIO ALLA FINANZA”
In tempo di “guerra”, com’è quello odierno per l’emergenza coronavirus, è necessario avere liquidità immediata per famiglie e imprese, ma non solo. Quando servirà mettere mano all’impianto fiscale, per Santori sarà necessaria la patrimoniale e dunque ecco l’idea della Var finanziaria, una sorta di “caccia a chi guadagna”: la fotografia di chi è stato più avvantaggiato e più svantaggiato dalla pandemia in base al confronto tra dicembre 2019 e giugno 2020. In questo modo, ha spiegato a Il Sole 24 Ore, sarà possibile «varare una manovra redistributiva, non colpevolizzante, basata su dati i fatto». Infine, una battuta sul futuro delle Sardine: «Vogliamo passare da un soggetto prepolitico a un soggetto politico, dalla difesa della democrazia ad avere voce in capitolo». Al termine dell’emergenza coronavirus, dunque, le Sardine ci saranno ancora…