«Basta ipocrisia. E testa sotto la sabbia. È la mia risposta nella riflessione su quei ‘600 clandestini da regolarizzare per far ripartire l’economia italiana»: questa la proposta del ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova nella lettera inviata e pubblicata su Il Foglio. L’esponente di Italia Viva ha affermato che deve essere la politica e chi governa a farsi carico delle contraddizioni «che il reale ci impone sotto gli occhi o se ne farà carico qualcun altro, ovvero la criminalità». Secondo la Bellanova «se non è lo Stato a garantire incrocio tra regolare tra domanda, offerta di lavoro, rete integrata dei servizi necessari, è la criminalità», il ministro ha poi evidenziato che «il caporalato non è un modo alternativo di erogare servizi necessari, è mafia». Una proposta destinata ad accendere il dibattito politico, infatti non è tardata ad arrivare la replica dall’opposizione…
BELLANOVA: “REGOLARIZZIAMO 600 MILA CLANDESTINI”, IRA LEGA
Lega sul piede di guerra: la lettera del ministro Bellanova non è passata inosservata dalle parti di via Bellerio e l’ex ministro Gian Marco Centinaio ha marchiato la proposta come «delirante». Ecco le sue parole in una nota: «Si chiamino i disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza, si reinseriscano immediatamente i voucher, si guardi al Veneto e alle oltre 1500 candidature ricevute da Coldiretti da parte di tanti giovani desiderosi di lavorare nel comparto. Avevamo offerto la nostra collaborazione, ci hanno completamente ignorato; la misura, però, ora è colma: basta con le ricette di terza mano, basta con la tolleranza della illegalità, basta con l’arroganza di un governo che non ascolta». Così, invece, il senatore del Carroccio Giorgio Maria Bergesio: «La lettera del ministro Bellanova, pubblicata stamani da Il Foglio, è delirante. Invece di regolarizzare i clandestini, si chiamino a lavorare nei nostri campi i disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza».