Dopo l’annuncio del Governatore Fontana arriva anche la conferma del vicepresidente Fabrizio Sala durante la conferenza stampa dalla Regione Lombardia in merito agli aggiornamenti sul coronavirus (qui tutti i dettagli del bollettino): domani sono stati convocati gli Stati Generali per discutere di tutte le prime direzioni da attuare per la riapertura nella fase 2 in Lombardia. «Tutti i provvedimenti economici li discutiamo in un tavolo chiamato Patto per lo sviluppo. Abbiamo allargato questo tavolo creando degli Stati Generali “verso la nuova normalità”, chiedendo alle università di affiancarsi. Cominceremo ad abbozzare i metodi per riaprire lentamente, in modo scaglionato. Non riprenderemo i ritmi di prima ma andremo lentamente verso la normalità e c’è bisogno del contributo di tutti!» ha spiegato Sala ribadendo come in questi mesi la Regione ha subito uno tsunami tale che necessita di tutte le attenzioni per poter riaprire gradualmente.
Non vi saranno inizialmente decisioni su quali aziende dovranno riaprire – «quello resta di competenza del Governo» – ma si cercherà di rendere il tavolo di domani il più allargato possibile «Domani mattina alle ore 10, Regione Lombardia incontrerà le categorie produttive, i sindacati e le 14 Università lombarde per ipotizzare calendario e modalità delle riaperture», spiega una nota di Regione Lombardia. Infine, fa sapere Fontana «tra le ipotesi di discussioni domani vi saranno orari di apertura scaglionati, settimana lavorativa spalmata su sette giorni e controlli anti-affollamento sui mezzi pubblici».
FONTANA “CABINA DI REGIA COL GOVERNO NEL WEEKEND”
«Ho avuto un colloquio telefonico con il ministro Boccia e con lui abbiamo già iniziato a discutere di quelle che possono essere le modalità di riapertura e mi ha anticipato che sabato o domenica ci sarà la cabina di regia per parlare della riapertura del Paese» ha spiegato in una intervista su Sky Tg24 il Governatore Attilio Fontana in merito alla possibile fase 2 della Lombardia già attiva dal 4 maggio prossimo. Mentre prosegue la polemica contro la Giunta Fontana (con la richiesta di commissariamento, ndr) confermato il “passo indietro” rispetto alla riapertura delle attività produttive e aziende – «non competono a noi ma al Governo» – ma anche condizione costante che la Regione, come il Paese, debbano ricominciare al più presto a vivere.
A dare manforte a Fontana ci pensano poi anche Veneto e Friuli Venezia Giulia che con i leghisti Zaia e Fedriga fanno di nuovo fronte comune: «Spero che dal 4 maggio, se ci sono i presupposti da parte del mondo scientifico si possa ripartire con tutto, inclusi parrucchieri, estetiste, ovviamente con misure di protezione e sanificazione, per mettere anche loro in condizione di lavorare», spiega il n.1 del Veneto, mentre frena il Governatore del Piemonte Cirio rispetto ai tre colleghi della Lega «il Paese ha bisogno di ripartire, ma va fatto in sicurezza e con cautela perchè i rischi purtroppo non si sono ancora esauriti». (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI “FASE 2 DAL 4 MAGGIO SAREBBE BEL SEGNALE”
Matteo Salvini chiede la riapertura della Lombardia, o meglio, l’inizio al più presto della cosiddetta Fase 2. Intervistato stamane dai microfoni di Rtl 102.5, il leader della Lega ha specificato: “Chiedere la riapertura da parte della Lombardia è un grande segnale di concretezza e di speranza, spero che il governo ne tenga conto, sulle riaperture le regioni hanno situazioni diverse: questo è chiaro a tutti. Dopo 5 settimane tantissimi italiani hanno voglia di tornare a vivere, a lavorare. Ovunque si riapre e si produce”. Secondo Salvini si potrebbe ipotizzare una guerra commerciale nel Belpaese se le attività dovessero rimanere chiuse ancora a lungo: “L’Austria riapre, lo stesso la Francia e tanti altri Paesi europei: non vorrei che si scatenasse una vera guerra commerciale”. Salvini ha parlato anche di un’eventuale riapertura delle scuole dicendo: “Se la scuola riaprisse l’11 maggio io i miei figli li manderei a scuola, purchè siano garantiti sanificazione, distanze e dispositivi di protezione”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FASE 2 LOMBARDIA DAL 4 MAGGIO, FONTANA RETTIFICA “NO A RIPRESA ATTIVITÀ PRODUTTIVE”
La fase 2 della Lombardia potrebbe iniziare il 4 maggio? Sì, anzi no. Dopo una richiesta di riaprire le attività a partire dall’inizio del mese prossimo, nella serata di ieri il governatore Fontana ha fatto un passo indietro, dichiarando di essere stato “mal interpretato: non ci permettiamo di parlare di attività produttive, che sono competenza del governo centrale, sottratta a ogni nostra possibile valutazione. Noi parliamo di graduale ripresa delle attività ordinarie che sarà concordata con il governo”. Una proposta che giunge dopo quasi due mesi logoranti per la regione più ricca d’Italia, non soltanto in termini di vite umane, ma anche e soprattutto in quanto a perdite economiche, con un miliardo e 857 milioni di euro persi nel solo mese di marzo, così come annunciato ieri dalla Confcommercio di Milano, Monza e Lodi. La proposta del 4 maggio è stata comunque accolta con molto scetticismo, a cominciare dalle parole di Francesco Boccia, ministro per gli affari regionali: “Fontana fa parte della cabina di regia nazionale -se vuole fare delle proposte, quello è il luogo istituzionale per farle “. Così invece il viceministro al Mise, Stefano Buffagni: “La richiesta della Lombardia è un errore. Da sempre Fontana ha sostenuto una linea rigorosa e restrittiva e oggi, sorprendentemente, decide – non si comprende su quali dati – di aprire”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PIANO LOMBARDIA: FASE 2 DAL 4 MAGGIO: “AL VIA ATTIVITÀ PRODUTTIVE, UFFICI, AZIENDE”
La Lombardia inizia a pensare in maniera sempre più concreta al ritorno alla normalità ed alla tanto agognata Fase 2 che segna lo step successivo dell’emergenza Coronavirus in atto. “Dal 4 maggio via liberà ad attività produttive, uffici e aziende”: ad annunciarlo nel pomeriggio di oggi è stato il Pirellone con un comunicato ufficiale che segna la possibile data di (ri)partenza e la fine per la Regione della quarantena per il Coronavirus. La riapertura sarà tuttavia “lenta” e graduale. Il piano illustrato nella giornata odierna porterà a quella che, secondo quanto spiegato dagli stessi vertici regionali, si tratterà di una “nuova normalità”. “La Lombardia guarda avanti e progetta la ‘nuova normalità’ all’insegna della prevenzione, della cura e della programmazione”, fa sapere il Pirellone indicando il 4 maggio come una data importante, quella in cui la Regione chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive sulla base delle cosiddette “quattro D”, ovvero: “Distanza, un metro di sicurezza tra le persone, Dispositivi, ovvero obbligo di mascherina per tutti, Digitalizzazione, obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere, e Diagnosi”. Come spiega MilanoToday, il Pirellone ha anche fatto sapere che dal prossimo 21 aprile prenderanno il via i test sierologici che si compiranno in collaborazione con il San Matteo di Pavia.
FASE 2 LOMBARDIA: AL VIA DAL 4 MAGGIO
Il piano per la Fase 2 in Lombardia conta di procedere con la riapertura “in orario scaglionato” di “uffici e aziende e, successivamente, scuole e università”. La giunta ha voluto chiarire che la ripartenza sarà graduale e la “nuova normalità” prevedrà aperture delle attività scaglionate e sull’arco dell’intera settimana al fine di evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici. La data indicata dalla Regione è esattamente quella successiva alla fine del decreto del governo sul lockdown e da allora la Lombardia inizierà a compiere i primi passi verso la tanto attesa ripartenza. Riapriranno così negozi ed attività e probabilmente anche i cittadini potranno uscire nuovamente dalle proprie abitazioni sempre usando la mascherina e mantenendo le distanze di almeno un metro. Dal Pirellone hanno concluso: “Facendo tesoro della prima fase della pandemia, l’ospedale straordinario alla Fiera di Milano – che è costato zero euro pubblici – diventerà il presidio che veglierà sulla salute dei lombardi come una vera e propria assicurazione contro il sovraffollamento delle altre strutture regionali”.