Aveva rilasciato una intervista all’Ansa, Francesco De Gregori, nei giorni scorsi in cui aveva accennato al problema di tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo rimasti senza occupazione. Gli aveva fatto eco Tiziano Ferro sottolineando anche lui lo stesso problema. Adesso il cantautore romano, accusato da alcuni di non fare come tanti suoi colleghi “concerti casalinghi” per fare compagnia a chi vive in quarantena, è uscito decisamente allo scoperto con un lungo post sulla sua pagina Facebook. Un post coraggioso, dedicato ai “ musicisti, gli autori, i dee jay, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento, chi lavora per noi e con noi”. Le star come lui infatti benché abbiano dovuto sospendere tanti concerti, non hanno certo problemi economici. Ma “chi suona la sera nei locali delle vostre città e di chi insegna musica ai vostri figli. Non sono star, ma è gente che lavora e con quel lavoro ci paga ciò che serve per vivere. Gente che, come tutti, ha il diritto di lavorare”.
FRANCESCO DE GREGORI, “IL PRIMO APPLAUSO PER I COSTRUTTORI DI SOGNI”
Gente che è stata ignorata dal governo, perché molti sono lavoratori stagionali, molti non sono neanche riconosciuti professionalmente perché la musica in Italia è da sempre considerata un passatempo per perditempo. Non ha valore culturale. “Gente che come tutti, ha il diritto ad essere protetto quando, senza alcuna colpa, il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo. Di loro, della loro angoscia e del loro disagio economico si parla pochissimo”. Non leggiamo mai di cosa accadrà ai lavoratori del mondo dello spettacolo, dice ancora, ed è vero. Ignorati. “Come potranno reggere ad una emergenza che diventa sempre più lunga? Come potranno vivere dignitosamente senza neanche la prospettiva di poter, un giorno, tornare a fare il proprio lavoro? Cosa succederà agli eventi di questa estate e a quelli programmati nei mesi successivi? Quando potranno tornare a lavorare?”. Quindi De Gregori avanza una serie di richieste precise: che venga loro riservato un trattamento economico dignitoso per tutta la fase dell’emergenza; che il governo ascolti le associazioni di categoria e possa offrire ipotesi realistiche dei tempi in cui potranno tornare al lavoro”. Augurandosi, alla fine, di potersi rivedere di nuovo in concerto: “il primo applauso sarà dedicato a loro, ai nostri costruttori di sogni”.