Si celebra oggi la Divina Misericordia: lo ha ricordato Papa Francesco, che ha citato santa Faustina Kowalska. Si deve a lei la diffusione del culto: il 22 febbraio 1931 suor Faustina scrisse nel suo Diario come le fosse apparso il Signore Gesù “vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido”. Gesù le chiese di dipingere un’immagine secondo quel modello, con la scritta “Gesù confido in te!”, e che quell’immagine fosse venerata in tutto il mondo. “Prometto che chi venererà quest’immagine non perirà” le disse il Signore, con la volontà che la celebrazione cadesse nella prima domenica dopo Pasqua. Giovanni Paolo II scrisse nel 1980 l’enciclica Dives in Misericordia, dedicata a questa devozione appresa dalla sua connazionale, che lui stesso canonizzò il 30 aprile 2000 nell’occasione in cui, appunto, istituì per la prima volta la Festa della Misericordia.
Grazie a Santa Faustina è nota anche la Coroncina alla Divina Misericordia, recitando la quale sarebbero concessi la misericordia di Dio, la grazia della conversione e del perdono dei peccati soprattutto nell’ora della morte. Anche in questo caso la suora aveva scritto nel suo Diario della rivelazione di Gesù – risalente al 1935 – che le aveva chiesto di istituire una particolare forma di preghiera. Suor Faustina è stata una mistica, e ha documentato in maniera sostanziale i suoi dialoghi con il Signore; scrive che un giorno, mentre si trovava ad un ballo con la sorella, Cristo flagellato le fosse apparso dicendole “quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai?” spingendola finalmente verso la vita religiosa. Già a 18 anni suor Faustina (nata Helena Kowalska) avrebbe voluto entrare in convento, scontrandosi però con il rifiuto dei genitori che avevano bisogno del suo aiuto.
SANTA FAUSTINA: LA CONGREGAZIONE E LA CANONIZZAZIONE
Nell’agosto del 1925 Helena fu ammessa nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, a Varsavia; l’anno seguente il suo noviziato cominciò con il nome di suor Maria Faustina. Visse 13 anni nella Congregazione spostandosi varie volte (anche in Lituania, a Vilnius) e lo stile di vita adottato, con parecchi digiuni per vivere degnamente la sua fede, la portarono ad ammalarsi di tubercolosi. Morì nella tarda sera del 5 ottobre 1938, a 33 anni: poco prima scriveva di come si lamentasse con Dio perché la sua Congregazione non aveva ancora una santa, e la risposta sarebbe stata “Tu lo sei”. Secondo la Chiesa cattolica Santa Faustina avrebbe ricevuto le grazie delle rivelazioni, della partecipazione alla passione del Signore e delle stigmate nascoste, ma anche il dono dell’ubiquità, di leggere nelle anime e della profezia. A tale proposito, nel Diario racconta di aver ricevuto la visita di Gesù che le annunciava i Tre giorni di buio, profezia che viene attribuita ad Anna Maria Taigi e della quale anche la suora polacca parla, sia pure senza riferimenti temporali.
Il processo per la beatificazione di suor Faustina Kowalska fu portato avanti tra il 1968 e il 1992; lo stesso Giovanni Paolo II la beatificò l’anno seguente per poi canonizzarla appunto nel 2000, dopo che la Chiesa cattolica ebbe ritenuta miracolosa la guarigione di padre Ronald Pytel (1995), parroco della chiesa del Santo Rosario a Baltimora che era anche santuario diocesano della Divina Misericordia. Dopo un intervento alla valvola aortica sorsero complicazioni in seguito alle quali fu consigliato al parroco di lasciare l’incarico e gli furono dati pochi anni di vita. Devoto fin da bambino a suor Faustina, il 5 ottobre (giorno della morte della suora polacca) padre Pytel pregò con la sua reliquia sul capo e improvvisamente cadde a terra come paralizzato, e quando si rialzò pochi minuti dopo era completamente guarito (i medici non seppero spiegarsi la cosa). Le reliquie di Santa Faustina si trovano a Cracovia, nel Santuario della Divina Misericordia.