Non pago delle ultime polemiche, anche roventi, suscitate, ecco che il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, torna protagonista e tramite un post su Facebook, torna all’attacco, mettendo nel mirino questa volta il presidente del Brescia Cellino e il numero 1 del CONI Malagò. Tema ovviamente il ritorno in campo e la ripresa degli allenamenti e del campionato di Serie A, argomenti per cui entrambi i soggetti presi di mira hanno espresso pareri fortemente contrari solo negli ultimi giorni. Nel lungo post per il suo Taccuino Biancoceleste Diaconale non risparmia nessun colpo, pur mantenendo un tono leggero, anche per Massimo Cellino che in questi giorni ha rivelato di essere positivo al coronavirus. Pur augurando pronta guarigione al numero 1 delle rondinelle però, il portavoce della Lazio ha affermato: “Gli auspici e gli auguri non sono in contraddizione con la considerazione che la sua richiesta di vedere interrotto e concluso il campionato a causa della propria malattia debba essere interpretata come una singolare pretesa: ‘Tutti fermi perché io sono malato’”. Un atteggiamento che Diaconale non ha esitato a definire “alla Marchese del Grillo”, in memoria al famosissimo film di Monicelli con Alberto Sordi.
DIACONALE ATTACCA CELLINO E MALAGO’: SPERIAMO CHE IL CONI NON DELEGHI…
Ma non solo, perché nel suo post, Diaconale ha da dire e molto anche, contro il numero 1 del CONI Giovanni Malagò, che questa settimana si è scagliato contro il sistema calcio, rimproverando i tanti errori nella gestione di questa situazione delicata di stop per l’emergenza coronavirus. Anzi per il dirigente della Lazio, lo stesso presidente del CONI non è immune da questa “concezione alla Marchese del Grillo”. Ma non solo, perché Diaconale nel suo Taccuino Biancoceleste si spinge ancora più in là, ribadendo la necessità che il calcio riparta al più presto. Ricordata la proposta del numero 1 dello sport di chiudere la stagione e cristallizzare la classifica, preoccupato della sostenibilità del sistema calcio per il futuro, Diaconale sferra l’attacco: “Ma a chi spetta disegnare il futuro dello sport italiano dopo il coronavirus se non al presidente del Coni ed a tutti i principali operatori dei tanti settori sportivi e di quelli del calcio in particolare (dato che il calcio è il motore economico dell’intero comparto?). E poi aggiunge: “Speriamo che Malagò non pensi di delegare questo compito ad un governo che ha colori amici, ma che mai come in questo momento sembra avere la necessità di appoggiarsi ai tecnici ed ai competenti!”.