Un ragazzo ha deciso di iniettarsi il proprio seme, il proprio sperma, per curarsi il mal di schiena. La vicenda curiosa è pubblicata quest’oggi da Sciencealert.com, citando l’Irish Medical Journal. Il protagonista di questa particolare storia è un ragazzo di 33 anni di origini irlandesi, che una volta al mese riempiva una siringa con il proprio sperma, e se la spruzzava poi nelle vene e nei muscoli del braccio destro, con la speranza di guarire dal mal di schiena cronico. La scoperta è stata fatta dai medici dell’ospedale di Dublino, dopo che lo stesso ragazzo di cui sopra era stato ricoverato a seguito proprio di un forte mal di schiena, susseguente al sollevamento di un oggetto pesante. Dopo un accurato esame il personale medico aveva notato che il braccio destro risultava essere rosso e un po’ gonfio, con una infezione sottocutanea piuttosto grave. Una radiografia, poi, ha evidenziato un ascesso in profondità sotto la pelle.
SI INIETTA SPERMA NEL BRACCIO: NELLA LETTERATURA SCIENTIFICA MAI ALCUN PRECEDENTE
A quel punto il paziente ha svuotato il sacco, spiegando appunto di farsi delle iniezioni di sperma per guarire dal dolore cronico alla schiena. Il ragazzo è andato avanti con questa pratica assurda per ben 18 mesi, un anno e mezzo, e visto che il mal di schiena non scemava, aveva deciso anche di aumentarsi le dosi. Il caso riportato quest’oggi è stato studiato nel gennaio del 2019 dall’Irish Medical Journal, e i vari studiosi hanno provato a dare una risposta clinica a tale pratica inusuale, senza però arrivare ad una degna conclusione: “Sebbene – si legge – ci sia un rapporto sugli effetti dell’iniezione di seme sottocutaneo in ratti e conigli [nel 1945], non ci sono stati casi di iniezione di seme endovenoso nell’uomo trovati in tutta la letteratura”. Il seme viene iniettato in dosi molto basse per verificarne le reazioni allergiche, ma mai è stato utilizzato nella cura del dolore. Per la cronaca, il paziente di cui sopra ha riscontrato un’infezione batterica della pelle, e i medici gli hanno dovuto somministrare dei farmaci antimicrobici per via endovenosa.