Una scuola d’estate? Un’idea che sta iniziando a balenare nella testa di molti, a cominciare da quella della sindaca di Roma, Virginia Raggi. La prima cittadina capitolina, parlando ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha lanciato la proposta di riaprire gli istituti scolastici d’estate, indicativamente dal mese di luglio, da utilizzare come una sorta di centro estivo educativo. “Ritengo che già dal mese di luglio – le parole della sindaca romana – si possa pensare a una riapertura tipo centri estivi, anche perché i bambini credo che stiano sviluppando delle cattive abitudini, dei turbamenti. I bambini che non posso entrare in contatto con i loro simili non hanno uno sviluppo corretto”. La proposta della Raggi sarebbe quella di riaprire le scuole con due turni, la mattina e la sera: “Se si potesse riaprire tipo centro estivi – aggiunge e conclude – magari con due turni, mattina e sera, potrebbe essere un’idea. Tutto ovviamente sulla base dei dati epidemiologici”.
VIRGINIA RAGGI COME SALA: UNA SUMMER SCHOOL DIVERSA
Una proposta sicuramente interessante soprattutto tenendo conto del fatto che, se come sembra dal mese prossimo riprenderanno piano-piano tutte le varie attività, i genitori con figli piccoli potrebbero trovarsi in difficoltà nell’accudire gli stessi, visto che gli anziani appaiono ora come ora offlimits e categoria da proteggere ad ogni costo. Un’idea che tra l’altro era stata già proposta dal sindaco di Milano, Beppe Sala, che un paio di giorni fa aveva parlato di una summer school: “Vedo una difficoltà generalizzata, stiamo vedendo che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre – le parole su Facebook – addirittura ci sono dei dubbi su settembre, e al contempo stiamo capendo che c’è la possibilità che si torni a lavoro in maggio e questo riguarda certamente anche i padri, ma impatterà in maniera significativa sulle madri quindi si rischia di scaricare su di loro un problema della gestione dei bambini. Ho chiesto all’assessorato e agli uffici tecnici – ha aggiunto e concluso Sala – di prepararmi una proposta per cercare di mettere in piedi una sorta di summer school, non sto parlando della scuola, ma di una modalità per dare una mano alle famiglie nella cura dei loro bambini”.