E’ un Andrea Giani a 360° quello che ci appare dall’intervista in esclusiva rilasciata dal tecnico del club di Modena alle colonne de Il Giornale alla vigilia del suo 50esimo compleanno. L’allenatore di volley, ex azzurro appartenente alla Generazione dei Fenomeni, che negli anni novanta portò il tricolore alle vette più alte di questa disciplina, dunque non si nasconde e tra obbiettivi personali e ambizioni, pure dice la sua sullo stop definitivo alle competizioni di pallavolo, imposto dalla federazione inseguito al perdurare dell’emergenza sanitaria per la pandemia da coronavirus. E anzi proprio sullo stop alle competizioni di volley Giani appare ben sicuro di quanto per ora deciso dalle alte sfere : “Lo stop era obbligato, ma sulla ripartenza si poteva ragionare. Certo, non sarebbe stato logico giocare i playoff senza finire la regular season. Forse, se si potesse ripartire a fine maggio, ci sarebbe anche stato il tempo per fare tutto, ma i problemi organizzativi non sarebbero stati pochi. A questo punto giusto concentrarci sulla prossima stagione”.
Pure Giani, allenatore di club, non nasconde una certa preoccupazione per quello che sarà il futuro del volley in Italia, che di sicuro si prospetta meno ricco: “Sicuramente non ripartiremo con i budget attuali. E nella prossima stagione non sappiamo se e quanto potremo far conto sul pubblico: per una società come Modena il botteghino rappresenta gran parte degli introiti, senza i tifosi sarà difficile onorare i contratti”.
ANDREA GIANI: “SOGNO DI ALLENARE L’ITALIA”
Ma alla soglia di un compleanno importante, è certo alle glorie del passato da giocatore, come a quelle future come allenatore che Andrea Giani, incalzato dalle domande die colleghi de Il Giornale, che parla a lungo. E anzi proprio sul prossimo futuro, il tecnico di Modena, ma anche ex di Slovenia e Germania non nasconde un grande sogno: “Beh, allenare la squadra del tuo Paese è l’ obbiettivo di ogni tecnico, soprattutto per chi, come me, ha vinto tanto con quella maglia. Io poi mi sono trovato nella situazione stranissima di affrontare l’ Italia, battendola sia con la Germania, sia soprattutto con la Slovenia nella semifinale del 2015. E quando senti che il tuo inno suona per la squadra che hai di fronte ti trovi in una situazione di conflitto esagerata, non nego che qualche lacrima ti scappa”.
Ma facendo un nuovo passo indietro, ecco che per Giani si apre la scatola dei ricordi come giocatore e tra idoli giovanili (“Andrea Lucchetta”) e allenatori simbolo (“Velasco, ma anche Bebeto e Montali”) ecco in chiusura anche un inevitabile riferimento ai tanti successi strappati con la maglia della nazionale di volley: “Un ciclo straordinario. Abbiamo vinto tutto, ci è sfuggito incredibilmente solo l’ oro olimpico. L’ unica cosa che abbiamo sempre inseguito e mai raccolto”.