DADONE FIRMA DPCM PER ANTICIPO TFS
Insieme a Quota 100, la riforma pensioni varata a fine 2018 ha introdotto l’anticipo sulla liquidazione dei dipendenti pubblici fino alla soglia di 45.000 euro. Uno strumento di fatto non ancora utilizzabile. Fabiana Dadone, sul suo sito, ha però annunciato di aver “siglato lo schema di Dpcm di attuazione che, con le firme degli altri ministri competenti e soprattutto quella definitiva del presidente Conte, può ora andare in Corte dei conti per il necessario parere propedeutico all’emanazione. Il termine ultimo è di 30 giorni, ma contiamo che la magistratura contabile possa procedere più speditamente. Intanto è pronta la convenzione con Abi, l’Associazione delle banche, che garantirà un trattamento di assoluto favore ai pensionati e pensionandi del settore pubblico che decideranno di avvalersi di questo strumento”. “Non è stato facile uscire dalle sabbie mobili della burocrazia in cui ci siamo trovati. Ma abbiamo fatto il massimo per accelerare le procedure”, ha scritto la ministra per la Pubblica amministrazione. Non resta che aspettare l’effettiva entrata in vigore della disposizione.
PAGAMENTO PENSIONI MAGGIO
Come già avvenuto per le pensioni di aprile, la “riforma” messa in campo dal Governo per salvaguardare al massimo la salute dei pensionati più anziani vede la possibilità di anticipare il pagamento degli assegni pensionistici anche per il mese di maggio. Per questa scadenza imminente, le Poste Italiane hanno stabilito un calendario in accordo con l’Inps: le pensioni di maggio saranno accreditate il 27 aprile per i titolari di un libretto di risparmio, Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution. Chi non potrà evitare di ritirare in contanti la propria pensione dovrà seguire questo particolare calendario, rispettando l’ordine alfabetico: dalla A alla B del proprio cognome lunedì 27 aprile; dalla C alla D martedì 28 aprile; dalla E alla K mercoledì 29 aprile; dalla L alla P giovedì 30 aprile; dalla Q alla Z sabato mattina 2 maggio.
Da ultimo, I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti dai distributori automatici (Atm) Postamat, senza bisogno di andare fisicamente allo sportello. Nella nota di Poste Italiane si legge «ciascuno è pertanto invitato a entrare negli uffici postali esclusivamente per il compimento di operazioni essenziali e indifferibili, in ogni caso avendo cura, ove possibile, di indossare dispositivi di protezione personale; di entrare in ufficio solo all’uscita dei clienti precedenti; tenere la distanza di almeno un metro, sia in attesa all’esterno degli uffici che nelle sale aperte al pubblico». (agg. di Niccolò Magnani)
DIRITTO A QUOTA 100, ANCHE SENZA LA DOMANDA
Nel marasma di norme e novità che i tanti Decreti coronavirus hanno portato alla luce in queste settimane, restano in piedi i diversi quesiti che i pensionati provano a riferire ai principali sportelli pensioni per comprendere meglio la propria posizione e le eventuali novità in merito. E così che all’Esperto Pensioni di Repubblica, giunge una domanda che in molti hanno già avanzato in questi giorni di crisi per la pandemia da coronavirus: «potrei fare domanda di pensionamento ed andare in pensione con Quota 100. Vorrei sapere se l’accesso alla pensione anticipata, una volta che ho maturato il diritto, si manterrà nel tempo, anche se la quota 100 dovesse essere “sospesa” prima della fine dell’anno 2020 o viceversa “abolita” nel 2021 dirottando le risorse stanziate verso altre emergenza», scrive il lettore alla rubrica di Rep.
La risposta è molto semplice e anche veloce e fa riferimento alla riforma pensioni approvata dal Governo Lega-M5s: «diritto maturato alla pensione in Quota 100 o alla pensione anticipata ordinaria si mantiene anche qualora non sia presentata relativa domanda». Resta ovvio però che le rate di pensioni non verranno riconosciute come porgesse ma solo dal mese successivo alla presentazione della domanda. (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, INPS CORRE AI RIPARI SU TFS
Una delle misure di riforma pensioni varata insieme a Quota 100 riguardava il Trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici. Dato che avrebbero dovuto attendere non poco per riceverlo, nel caso avessero deciso di fare ricorso alla nuova forma di pensionamento anticipato a 62 anni di età (con almeno 38 di contributi), era stato studiato un anticipo fino a 45.000 euro tramite il riscorso a un prestito bancario. Come spiega Avvenire, la crisi economica che l’epidemia da coronavirus ha causato potrebbe spingere a un forte utilizzo di questo strumento, di per sé non limitato a chi fa riscorso a Quota 100, ma a tutti i dipendenti pubblici che accedono alla quiescenza.
LE PRATICHE INTERESSATE
Considerando però che “solo il 35% delle amministrazioni e degli enti datori di lavoro del pubblico impiego utilizza il sistema telematico per trasmettere all’Inps i dati per la liquidazione della buonuscita dei rispettivi dipendenti”, l’Istituto nazionale di previdenza sociale ha deciso di correre ai ripari sollecitando “i suoi uffici a prepararsi ai nuovi impegni”. In particolare, “sono interessate le pratiche di Tfs/Tfr dei pubblici dipendenti cessati dal servizio che non hanno maturato il diritto alla buonuscita (termine di pagamento dilazionato per legge a 12 o 24 mesi ed oltre), per i quali l’ente pubblico ha inviato la documentazione utile. Insieme a queste l’Istituto richiede ai suoi uffici una urgente sistemazione della posizione assicurativa del Tfs/Tfr di coloro che sono prossimi alla pensione (vecchiaia, anticipata, quota 100, ecc.)”.