L’ospedale di Piacenza ha scoperto un metodo per scoprire l’evoluzione del Covid-19. A spiegare i passi avanti tutti italiani compiuti dalla ricerca contro il coronavirus è Rep, secondo cui i medici – valutando la parte sana del polmone – sono oggi in grado di capire in anticipo se esso peggiorerà o meno. Un metodo dalle potenzialità dirompenti, utile ad aiutare i medici a stabilire se un paziente necessita di ricovero o potrà essere curato a casa, preservando così l’efficienza del sistema sanitario anche durante un momento di forte stress. Emanuele Micheletti, primario di Radiologia dell’Ospedale di Piacenza, a capo del team che ha pubblicato lo studio sulla rivista “Radiology“, commenta: “Da una tragedia che non riusciamo a scrollarci di dosso è nato qualcosa di utile. Se può servire a qualcun altro, ci fa piacere“. Micheletti – che il coronavirus lo ha avuto e sconfitto – parla con modestia, ma si tiene un merito: aver assunto Davide Colombi, radiologo di 37 anni, “lui ha ideato tutto“.
CORONAVIRUS, SCOPERTO A PIACENZA METODO PER INTUIRNE EVOLUZIONE
L’equipe di medici e tecnici piacentini ha esaminato 236 pazienti affetti da Covid-19 studiando per ogni caso la porzione di polmone sana, risparmiata dalla polmonite, e incrociando i dati della Tac con altre caratteristiche del paziente: età, patologie pregresse, valori del sangue. “Questo ci ha consentito di mettere a fuoco indicazioni cliniche pratiche per prevedere la prognosi più probabile della persona positiva. Abbiamo lavorato con più rigore possibile, per far emergere elementi utili al confronto“, dice Colombi a Rep. Il suo direttore aggiunge: “Quando in ospedale arriva un paziente affetto da Covid19, è difficile stabilire a priori come potrà evolvere il suo stato. Potrebbe avere una sintomatologia lieve, simile a un’influenza o arrivare a sviluppare una polmonite grave con insufficienza respiratoria. È quindi fondamentale scegliere“. Il metodo propone invece indicazioni utili che “consentiranno di evitare di dimettere persone con sintomi lievi che invece, con tutta probabilità, andranno incontro a un peggioramento grave e rapido delle proprie condizioni“. Come ha spiegato il direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino, lo studio sta destando interesse anche in America: “Lo studio apre nuovi scenari. Basti pensare che nella sola New York si registrano 4.500 nuovi casi positivi ogni giorno: gli ospedali non possono accoglierli tutti. Il lavoro consentirà alle nazioni che devono ancora raggiungere il picco dei contagiati di selezionare correttamente i pazienti. Non possiamo che essere orgogliosi dell’intuizione dei nostri radiologi e della loro capacità di mettere subito a disposizione del mondo scientifico mondiale i dati di quello che per noi è stato un momento altamente drammatico, con la speranza che altrove possano trarre profitto dalla nostra esperienza“.