Dopo una dura battaglia contro un cancro al pancreas, il maestro Luciano Pavarotti si è spento. “Mantenendo l’approccio che ha caratterizzato tutta la sua vita e il suo lavoro, è rimasto positivo fino all’ultimo istante della sua malattia”, scrisse in una nota quello che allora era il suo manager. Quei giorni terribili li ricorda perfettamente Nicoletta Mantovani, la sua compagna, che più di altri ha potuto saggiare la bontà e la forza di volontà di Luciano anche in quel difficile periodo. D’altronde proprio Nicoletta, in un’intervista di qualche tempo fa, ha sottolineato: “Lui ha fatto molto di più per me.” Tanto che, quando fu proprio la Mantovani a scoprire di essere malata, Pavarotti le disse: “che non era una cosa brutta, ma un’opportunità di crescita. Le priorità cambiavano e quindi avrei apprezzato tutto”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Luciano Pavarotti, l’annuncio della morte e la malattia
Come è morto Luciano Pavarotti? In occasione del documentario dedicato al grandissimo tenore italiano trasmesso in prima tv assoluta venerdì 24 aprile 2020 su Raiuno, ripercorriamo gli ultimi anni della vita di “Big Luciano” stroncato da un terribile tumore al pancreas. Il 6 settembre del 2007 alle ore 5.00 del mattino a Modena si spegna uno dei grandi miti della musica italiana italiana nel mondo. E’ morto all’età di 71 anni Pavarotti dopo aver lottato a lungo contro un cancro al pancreas. Nel 2006 la prima operazione d’urgenza all’ospedale di New York per asportare un tumore maligno al pancreas, ma alcuni mesi dopo le condizioni di salute sono peggiorate costringendolo ad un nuovo ricovero, questa volta in Italia, per curarsi da una brutta infezione polmonare. A fine agosto Pavarotti è stato dimesso dall’ospedale tornando così nella sua casa di Modena seguito da un team di medici del dipartimento di oncologia di Modena. Poi la terrible notizia della sua morte diramata e diffusa da Terri Robson, il suo manager: “il Maestro ha combattuto a lungo una dura battaglia contro un cancro al pancreas che alla fine gli ha tolto la vita. Mantenendo l’approccio che ha caratterizzato tutta la sua vita e il suo lavoro, è rimasto positivo fino all’ultimo istante della sua malattia”.
Luciano Pavarotti, il ricordo di amici e colleghi
La morte di Luciano Pavarotti ha scosso tutto il mondo della musica e dell’arte. Il grande Maestro era amato da tutti e sono stati davvero tanti a rendergli omaggio nel giorno della sua morte. L’allora Presidente del Consiglio Romano Prodi scrisse: “scompare con il maestro Luciano Pavarotti una grandissima voce della musica e dell’Italia che ha portato nel mondo l’immagine artistica più autentica del nostro Paese suscitando emozioni e divulgando passione e cultura”. Silvio Berlusconi, invece, ha sottolineato quanto la voce di Pavarotti sia stata (e continui ad essere ancora oggi è il caso di dire) l’emblema del paese Italia nel mondo: “è stato un ambasciatore della nostra musica, della nostra cultura e delle nostre tradizioni, riportando la lirica ai fasti di un tempo in tutti i maggiori teatri d’Europa e d’America. La sua voce resterà la colonna sonora di un’epoca, un’emozione irripetibile, la più calda voce dell’Italia nel mondo”. Anche l’amico Placido Domingo ha voluto ricordarlo con un messaggio di grande stima e affetto: “amavo il suo meraviglioso sense of humor e in diverse occasioni nei nostri concerti con Josè Carreras dimenticavamo che stavamo esibendoci davanti a un pubblico pagante, perchè ci divertivamo troppo tra di noi». «Non c’è dubbio che sia stato uno dei più importanti tenori di tutti i tempi”.
Luciano Pavarotti: il messaggio ai fans
Non solo, Luciano Pavarotti prima di lasciarci ha voluto regalare anche un messaggio ai suoi tantissimi fan sparsi per il mondo. “Spero di essere ricordato come cantante d’opera, ovvero come rappresentante di una forma d’arte che ha trovato la sua massima espressione nel mio Paese, e spero inoltre che l’amore per l’opera rimanga sempre di importanza centrale nella mia vita” – scriveva il Maestro concludendo – “fortunatamente la vita ci presenta momenti assai diversi. E come tanti miei predecessori, compreso il grande Caruso, amo la diversità musicale dei brani scritti per voce di tenore. La letteratura per tenore è la più variegata di tutte. In qualsiasi lingua, e in confronto ad altri generi, contiene la gamma di emozioni più ampia”.