Oggi alla Camera si conclude l’iter di approvazione del Decreto Cura Italia, ovvero l’originario Decreto 17 marzo che metteva a disposizione i primi aiuti economici concreti per l’emergenza coronavirus: come anticipato in quello stesso CdM, ci sarebbe poi stato un Decreto Aprile che avrebbe confermato le misure principali e ampliato le platee di sostegno a imprese, famiglie e lavoratori. L’iter complesso e i ritardi di quelle stesse misure (Bonus, Cassa Integrazione, prestiti alle imprese) ha purtroppo allungato i tempi così che solo dalla prossima settimana si potranno avere le prime attese novità sul Decreto Aprile che dunque rischia di vedere il proprio iter di fatto nel mese di maggio.
Questa sera Conte ha convocato un Consiglio dei Ministri con a tema il DEF e lo scostamento di bilancio su 50-55 miliardi di euro, di fatto il “finanziamento” di quanto servirà sbloccare nel maxi Decreto Aprile già in programma dal Governo: ieri durante la doppia informativa in Parlamento, il Presidente del Consiglio ha comunque già tratteggiato le prime stime su come sarà strutturato il nuovo Decreto Legge coronavirus per gli aiuti economici. «Il Decreto Aprile si muoverà seguendo tre direttive» ha detto Conte, ovvero il sostegno alle liquidità delle imprese, le misure di tutela degli assi strategici del Paese (Golden Powr) e sostegno anche le spese che le imprese dovranno mettere in campo per la fase due, potendo ripartire in sicurezza.
LA “DOTE” DI CDP
Sono in tutto 50 miliardi di euro che si aggiungono ai 25 già stanziati nel primo CdM del 17 marzo 2020 scorso per formare un “tesoretto” da 75 miliardi di euro complessivo da spendere “a deficit” per il Decreto Aprile. «Dobbiamo potenziare la nostra risposta di politica economica, per tale ragione in aggiunta ai 25 miliardi del Cura Italia il governo invierà al Parlamento un’ulteriore relazione contenente un discostamento di bilancio pari a una cifra ben superiore rispetto a quella stanziata a marzo, non inferiore a 50 miliardi di euro che si aggiungeranno ai 25 miliardi, per un intervento complessivo non inferiore a 75 miliardi di euro» ha spiegato in Parlamento il Premier Conte. Dunque oltre a rifinanziare bonus, cassa integrazione, voucher, congedo parentale, ci sarà una cospicua parte dedicata alla liquidità delle imprese, anche qui dando seguito al precedente Decreto Imprese di inizio aprile.
In questo senso, la novità arriva da Cassa Depositi e Prestiti e rappresenta una dote ulteriore di 40 miliardi di euro che il Governo pensa di destinare al sostegno delle imprese in crisi a causa del coronavirus: come riporta l’Ansa con fonti di Governo, le risorse potrebbero essere usate anche per eventuali nazionalizzazioni a tempo in alcuni settori strategici se dovesse essere necessario. Dopo le anticipazioni di alcuni quotidiani ancoraggi, «la notizia che il rafforzamento di CdP sia nel piano che il governo sta mettendo a punto insieme al nuovo Decreto anti- Covid19, ha trovato conferma in fonti di governo». In questo modo l’azione di CdP andrebbe sempre di più a somigliare alla potente “arma” tedesca della KWF.
LE ALTRE ANTICIPAZIONI SUL DECRETO APRILE
Tra le altre anticipazioni sul Decreto Aprile vi è la certa riproposizione del bonus per le Partite Iva, lavoratori autonomi e Co.co.co.: dopo il caos in Inps per la presentazione delle domande il 1 aprile scorso, il pagamento è andato poi a buon fine attorno al 15-20 aprile e ora il Governo si appresta a dover rifinanziare un settore decisivo, assieme alla cassa integrazione per gli altri milioni di lavoratori. Se per quest’ultima vi sono ancora ritardi e disservizi che andranno limati al più presto, sul bonus è intervenuta ieri sera la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo che sta curando una parte del nuovo Decreto Aprile dedicata proprio ai lavoratori autonomi: «Nel decreto legge aprile saranno rifinanziati tutti gli ammortizzatori sociali già previsti a marzo, compreso l’indennizzo per partite Iva, autonomi e stagionali che da 600 passerà a 800 euro».
Come spiega ancora la titolare del Lavoro su Facebook, «Visto che l’attuale emergenza sta colpendo con maggiore forza le fasce più deboli della popolazione, al Rdc dobbiamo necessariamente affiancare uno strumento che aiuti chi è privo di qualsiasi forma di sostegno al reddito»: l’altra novità infatti è rappresentata dal Reddito di Emergenza che il M5s sta mettendo a punto per presentarla in Consiglio dei Ministri nelle prossime settimane. «Un meccanismo ‘a salire’ in base al numero dei componenti del nucleo familiare», spiega ancora la Catalfo che poi conferma nel decreto legge aprile l’ampliamento dei congedi parentali per i genitori con figli e una indennità per i lavoratori domestici (colf e badanti).