La morte di Franco Califano è avvenuta al culmine di tanti anni spesi per combattere una lunga malattia. Dopo essersi esibito al Teatro Sistina di Roma il 18 marzo, si è spento il 30 dello stesso mese a causa di un infarto. “Fino all’ultimo giorno non ha smesso di cantare e di scrivere canzoni”, ha detto sette anni fa Enrico Giaretta a Il Corriere della Sera, “il Maestro stava per partire per un ‘mini tour’ con accompagnamento di pianoforte, batteria, chitarra e contrabbasso. Era entusiasta di questa nuova avventura. Avremmo dovuto suonare il 4 aprile a Porto Recanati e, pochi giorni dopo, avevamo un appuntamento in sala di incisione ad Avezzano”. Anche Fiorello è rimasto sorpreso dalla tragica notizia: il mattatore siciliano ha sempre avuto l’imitazione del Califfo fra i suoi cavalli di battaglia. “Con Califano eravamo anche molto amici”, ha sottolineato, “ci volevamo proprio bene“. Prima di morire, Califano stava lavorando anche ad un progetto di canzoni in romanesco, rivisitate secondo il genere jazz. Eppure nonostante l’affetto che lo ha sempre unito al pubblico, dai più ricchi ai più poveri, dai più fortunati ai carcerati, Califano è rimasto a lungo senza una tomba in cui riposare. Dopo mesi e mesi, il suo desiderio di essere sepolto al fianco del fratello Guido e al nipote Fabrizio è stato esaudito. Nel suo epitaffio l’ultimo sberleffo alla vita: “Non escludo il ritorno”.
Come è morto Franco Califano? Una lunga malattia, ma…
Si è parlato a lungo della malattia di Franco Califano, anche se non è stata una patologia in particolare a strapparlo alla vita. “Non era un malato terminale, è morto per un arresto cardiaco”, ha detto anni fa il dottor Alberto Armellini, il medico curante del cantautore. “Insieme a mio fratello, sono stato per anni il suo medico personale”, ha detto, riferisce La Repubblica, “non è vero che Franco è morto per una lunga malattia. Sabato sera doveva venire a cena a casa mia perchè mia moglie gli aveva preparato una cena greca. Poi con tutti gli altri amici, circa una quindicina, stavamo progettando un viaggio in Polinesia. Lo avremmo fatto non appena avrebbe terminato le sue serate“. Oggi, giovedì 23 aprile 2020, Franco Califano sarà al centro della puntata Grazie dei fiori ribelli che andrà in onda nella seconda serata di Rai 3. Un ricordo e un omaggio ad un cantautore su cui si è detto di tutto, anche in seguito alla sua scomparsa. “Non è vero che è morto di stenti”, ha detto ancora Armellini, “non è vero che aveva problemi economici”. Quest’ultima voce è da ricondurre a quanto dichiarato dallo stesso Califano nel 2010, riguardo alla possibilità di chiedere il sussidio statale previsto dalla legge Bacchelli. I requisiti però non c’erano, come ha evidenziato l’avvocato Marco Casrtacci al Corriere della Sera, “Certo se non dovesse più cantare potrebbe avere qualche problema. Ma lo scorso anno Califano ha fatto ben 50 serate e pubblicità. Ora, non lavorando da tre mesi, ne risente anche economicamente. Ma è questione di poco e tornerà a guadagnare. Ne sono certo”. E così è stato fino all’ultimo: l’ultimo concerto di Califano si è concluso poche settimane prima della sua morte.