Dopo aver affrontato, combattuto e vinto la sua battaglia contro il Coronavirus, il farmacista Alberico Lemme ha voluto fornire alcune sue considerazioni personali su ciò che accade nel nostro Paese dove a suo dire sarebbe emerso un “Sistema studiato per sottomettere i popoli, agendo sulla coscienza di massa, facendo leva in primis sulla paura, nonché sulla libertà di movimento e sul controllo dell’individuo, fisico e mentale”. Le sue parole arrivano da IlGiornalePopolare.it e fanno riferimento all’app da scaricare volontariamente e che registra chi è portatore di virus, “in buona sostanza un rilevatore di untori!”, scrive Lemme che si domanda come faranno a stabilire se una persona è contagiata senza aver fatto il tampone. Il governo intanto avrebbe ribadito che senza l’app in grado di controllare i movimenti non sarà possibile uscire, pena la multa. “Signori miei questa situazione ha solo un nome: Regime”, tuona Lemme, ritenendoci tutti agli arresti domiciliari. “Chi vorrà uscire dovrà indossare questa specie di braccialetto elettronico che ci porteremo appresso col telefonino”, prosegue. Quindi ha ricordato quanto accaduto in provincia di Cremona, dove le forze dell’ordine sono intervenute su segnalazione del sindaco interrompendo le celebrazioni della messa che si stava svolgendo secondo tutte le misure di sicurezza, definendo il fatto “un abuso”. “Vi faccio presente che Dio esiste. Va onorato e rispettato nei luoghi di culto consacrati che sono le chiese. Pregare da soli in casa, anche in bagno, come suggeriscono gli atei saccenti, non è assolutamente lo stesso che partecipare all’Eucarestia in condivisione con gli altri!”, ha tuonato ancora Lemme.
ALBERICO LEMME CONTRO IL SISTEMA
Il farmacista Alberico Lemme ha contestato la scelta del governo di riaprire con le dovute cautele i tabaccai contribuendo a indebolire con la vendita di sigarette i polmoni degli italiani, ma non ha ancora fatto lo stesso per quanto riguarda le chiese. “Per eliminare la paura è importante poter pregare e onorare nostro Signore Gesù”, ha commentato il volto noto. Ma quale potrebbe essere la possibile soluzione da adottare? Lemme ha avanzato la sua proposta, ovvero “organizzare con i sindaci e i medici di base il tampone domiciliare per i cittadini”. I positivi naturalmente dovrebbero a quel punto essere messi in quarantena domiciliare, mentre i negativi potrebbero essere liberi di uscire e muoversi liberamente. Il problema alla base di tutto avrebbe a che fare proprio con il numero esiguo di tamponi disponibili. Di fronte a ciò che sta accadendo, Lemme sprona all’uso ed al risveglio della nostra coscienza. Solo così, a suo dire, si potrà avere il risveglio della coscienza collettiva. A suo dire, per risorgere ci sarebbero poche regole: “non cadere nelle trappole istituzionali, nello specifico non chiedere nessun prestito bancario” in primis, poichè questo porterebbe ad un debito con la BCE. Secondo Lemme “Il Potere istituzionale attiverà tutto un processo involutivo per sottomettere e schiavizzare ulteriormente il popolo”. Il Sistema starebbe attivando inconsapevolmente un’implosione: “Stanno lavorando per attivare il controllo subdolo della mente umana. Ecco perché occorre consapevolezza”, ha concluso.