Si registrano altri 1.073 casi di coronavirus nella Regione Lombardia. Il totale sale quindi a 70.165. I morti sono invece 200, per un bilancio delle vittime che sale a 12.940. I dati positivi del nuovo bollettino fornito in conferenza stampa riguardano i ricoveri in ospedale. Ci sono -27 persone in terapia intensiva, dove ci sono 790 malati. Invece ci sono -500 ricoverati negli altri reparti Covid. Cresce anche il numero dei dimessi: sono 1.400 nelle ultime 24 ore. «Sono dati positivi, ma serve massima cautela perché la battaglia non è ancora finita. Non possiamo avere atteggiamenti leggeri o troppo ottimistici», ha dichiarato l’assessore Pietro Foroni in conferenza stampa.
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— ilSussidiario (@ilsussidiario) April 23, 2020
Un concetto che ha ribadito a più riprese: «Sono notizie positive ma per il continuo miglioramento serve ancora massima cautela e rispettare le norme vigenti». Ma la Regione Lombardia ha fornito anche i dati provinciali, quindi la distribuzione dei 1.073 tra le varie province. Ci sono 277 casi in quella di Milano, di cui 105 a Milano città. Sono 130 invece a Brescia (12.308), 98 a Bergamo (10.946), 101 a Cremona (5.807), 83 a Como (2.764) e 76 a Pavia (3.874). (agg. di Silvana Palazzo)
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BOLLETTINO LOMBARDIA: LA VECCHIA “A MILANO 150-300MILA CASI VERI”
Mentre si discute della Fase 2, nella Regione Lombardia tiene ancora banco la vicenda relativa al numero dei casi reali di coronavirus. In attesa del nuovo bollettino, con la conferenza stampa della Regione Lombardia a cui prenderà parte oggi l’assessore alla Protezione Civile Pietro Foroni, arrivano le perplessità dell’epidemiologo della Statale Carlo La Vecchia. Sostiene che a Milano siano positivi gli indicatori che riguardano i pronto soccorso, i ricoveri nei reparti di media intensità e nelle terapie intensive. Quindi, rispetto alla fine di marzo i contagi a Milano stanno diminuendo, ma grazie all’aumento dei tamponi si cominciano ad evidenziare l’enormità dei casi sommersi e dei malati rimasti in famiglia con difficoltà per quanto riguarda l’isolamento domiciliare. Quindi, il coronavirus secondo Carlo La Vecchia potrebbe aver realmente raggiunto 150-300mila persone, rispetto alle 7mila circa che risultano dai tamponi. (agg. di Silvana Palazzo)
BOLLETTINO LOMBARDIA: NUMERI IN CALO MA…
Sono 69.092 le persone risultate positive al coronavirus nella Regione Lombardia. Sono 1.161 in più rispetto a martedì, ma va considerato il fattore tamponi. Ne sono stati fatti più del doppio infatti rispetto al giorno prima. Di queste persone sono decedute 12.740 persone, quindi sono stati registrati nel bollettino di ieri 161 morti in più rispetto a martedì, quando erano state segnalate 203 vittime. Ma crescono i guariti e dimessi: 1.147 messi, per un totale di 42.820. Per quanto riguarda invece i ricoveri in ospedale, parliamo di 9.692 persone, quindi c’è un calo di 113 persone, con un trend in tal senso che va avanti da 18 giorni. In terapia intensiva sono ricoverate 817 persone: in questo caso il calo è di 34 pazienti. I numeri verranno aggiornati nella conferenza stampa di oggi della Regione Lombardia. Ci sarà il nuovo bollettino, previsto tra le 17 e le 17.30, comunicato in diretta tv attraverso i canali all news e in video streaming grazie alla pagina Facebook di Lombardia Notizie Online e il canale YouTube della Regione Lombardia.
BOLLETTINO LOMBARDIA: “NO ZONA ROSSA A MILANO”
La provincia più colpita dal coronavirus nella Regione Lombardia è quella di Milano. I casi sono infatti saliti a 17mila per i nuovi 480 casi. Milano città registra come riportato nel bollettino 7.116 casi (+161). Qualcuno ha ipotizzato l’istituzione di una zona rossa a Milano, ipotesi che però l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha respinto. «Nei pronto soccorso ci vanno sempre meno persone con sintomi Covid e in forma piu leggera». E poi ha aggiunto: «Il polso della situazione negli ospedali non ci riporta quel dato di criticità da giustificare la zona rossa per Milano». Sono diverse però le fotografie che si possono scattare sulla diffusione del coronavirus qui. Dove il contagio è giunto più in ritardo, si è diffuso invece in maniera più omogenea, secondo le cifre ufficiali, con percentuali per abitanti che oscillano intorno all’1% dei residenti. Ma non mancano le eccezioni, come il Milanese. D’altra parte, i malati stanno aumentando dove è esplosa la crisi delle Rsa e sono cresciuti i tamponi.