È dedicata alla scuola ai tempi del coronavirus la preghiera questa mattina prima della Santa Messa da Casa Santa Marta di Papa Francesco: «Preghiamo oggi per gli insegnanti che devono lavorare tanto per fare lezioni via internet e altre vie mediatiche e preghiamo anche per gli studenti che devono fare gli esami in un modo nel quale non sono abituati. Accompagniamoli con la preghiera». Mentre l’Italia si appresta ad uscire dal periodo di “forzata chiusura” durato due mesi, il Santo Padre torna sul Vangelo di oggi nell’omelia e ne trae una breve catechesi sull’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci: «Il Vangelo è pieno di questi gesti di Gesù per far crescere i suoi discepoli per diventare pastori del popolo di Dio, in questo caso vescovi, pastori del popolo di Dio. E una delle cose che Gesù amava di più era essere con la folla perché anche questo è un simbolo dell’universalità della redenzione. E una delle cose che più non piaceva agli apostoli era la folla perché a loro piaceva stare vicino al Signore».
Per il Papa il potere del Pastore è unicamente il servizio e «quando sbaglia su un altro potere si rovina la vocazione e diventano, non so, gestori di imprese pastorali ma non pastore. La struttura non fa pastorale: il cuore del pastore è quello che fa la pastorale. E il cuore del pastore è quello che Gesù ci insegna adesso». Per questo in conclusione della Santa Messa, Papa Francesco chiede al Signore affinché «ci parli sempre, ci dica come sono le cose, ci spieghi e soprattutto ci insegni a non avere paura del popolo di Dio, a non avere paura di essere vicini».
PAPA FRANCESCO DA SANTA MARTA
«Questa pandemia ci ricorda che non ci sono differenze e confini tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi», con queste parole ieri Papa Francesco sui propri account social rilanciava la propria assoluta vicinanza al popolo di Dio colpito come tutto il resto del mondo dal dolore e i sacrifici del coronavirus: nella Santa Messa di stamane dalla Cappella di Casa Santa Marta – come sempre alle ore 7 in diretta tv Rai 1-Tv2000 e video streaming su RaiPlay e YouTube VaticanNews – il Santo Padre dedicherà ancora un pensiero allo straordinario momento cui tutti aderiamo da 2 mesi a questa parte.
Nella celebrazione di ieri il messaggio dato da Papa Francesco si è soffermato sulla gravità e debolezza per i tanti poveri che il coronavirus sta comportando, ampliandolo poi ad una concreta denuncia sociale: «In tante parti si sente uno degli effetti di questa pandemia: tante famiglie che hanno bisogno, fanno la fame e purtroppo le “aiuta” il gruppo degli usurai. Questa è un’altra pandemia. La pandemia sociale: famiglie di gente che ha un lavoro giornaliero, o purtroppo un lavoro in nero, che non possono lavorare e non hanno da mangiare … con figli. E poi gli usurai gli prendono il poco che hanno. Preghiamo. Preghiamo per queste famiglie, per quei tanti bambini di queste famiglie, per la dignità di queste famiglie e preghiamo anche per gli usurai: che il Signore tocchi il loro cuore e si convertano».
MESSA E CORONAVIRUS, PRESTO RITORNO ALLA NORMALITÀ?
«Quel che sta accadendo ci scuota: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità!» ha poi ribadito su Twitter ancora Papa Francesco al termine di una giornata convulsa per la Chiesa Cattolica con l’avvicinarsi della “fase 2” che implica un necessario ripensamento dei divieti ancora in essere su Chiese e celebrazioni eucaristiche. «E’ arrivato il tempo di riprendere la celebrazione dell’Eucarestia domenicale e dei funerali in chiesa, oltre ai battesimi e a tutti gli altri sacramenti, naturalmente seguendo quelle misure necessarie a garantire la sicurezza in presenza di più persone nei luoghi pubblici», ha spiegato il n.1 della Cei, Cardinal Gualtieri Bassetti nonché arcivescovo di Perugia nella lettera settimanale di collegamento alla comunità diocesana.
Il Presidente dei vescovi italiani, in unità con quanto già detto qualche giorno fa dallo stesso Papa Francesco durante una Messa da Santa Marta, ha così ribadito: «Non appena ci si è accorti che anche in Italia il pericolo di contagio era più che reale abbiamo dovuto sospendere ogni attività pubblica, inclusa la celebrazione dell’Eucarestia con la presenza dei fedeli.”Ma ‘guardare’ la Messa – ha sottolineato il presidente Cei – non è celebrarla. Messe senza popolo, popolo senza Messa». E così oggi o nei prossimi giorni Papa Francesco con ogni probabilità toccherà a sua volta il delicato argomento ribadendo l’appello affinché al più presto, tenendo conto di tutte le dovute e giuste misure di sicurezza, si possa tornare a vivere e mangiare il Corpo di Cristo.