Giunge dal Giappone e, più precisamente, da quattordici medici dell’università di Tokyo e del Centro nazionale per la Medicina e la Salute Mondiale, la notizia della possibile individuazione di un nuovo farmaco contro il Coronavirus: si tratta del Nafamostat, meglio noto come Nafamostat mesilato, già esistente e utilizzato per la coagulazione intravascolare disseminata, che, secondo gli studiosi nipponici, ha efficacemente bloccato la fusione cellulare avviata dalla proteina MERS-CoV S e ha inibito l’infezione da MERS-CoV delle cellule Calu-3 derivate dall’epitelio polmonare umano. In altre parole, il Nafamostat ha dimostrato di riuscire a stoppare il Covid-19 nelle cellule di Calu-3. Questi risultati, insieme ai dati clinici accumulati sulla sua sicurezza, lo rendono, secondo i medici giapponesi, un probabile candidato farmaco per il trattamento del Coronavirus. Ricordiamo che sino ad oggi sono state avviate molteplici sperimentazioni al fine di individuare un rimedio efficace contro il Covid-19, ma non si posseggono ancora certezze né risultati che forniscano conforto e inducano a un cauto ottimismo nei confronti della patologia.