Si chiama “Milano 2020. Strategia di adattamento. Documento aperto al contributo della città” il piano per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus a cui sta lavorando il sindaco Beppe Sala insieme ai suoi assessori (e così accade a Roma). Il piano è diviso in capitoli con un punto che condiziona ogni scelta, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera: la capienza ridotta del trasporto pubblico. Questo significa che bisogna consolidare lo smart working, ripensare gli orari di Milano, quindi di scuole, negozi e attività produttive. Per questo si sta pensando di individuare delle fasce orarie da dedicare alle persone più vulnerabili. D’altra parte, c’è pure l’esigenza di aumentare gli spostamenti in superficie con mezzi poco inquinanti. Una delle novità a cui si sta pensando per la Fase 2 di Milano è che tutti i servizi essenziali debbano essere raggiungibili a piedi in 15 minuti, visto che si devono usare meno i mezzi. Un cambiamento che non solo comporta un ritorno alla vita di quartiere: bisogna riorganizzare la medicina territoriale e ripensare l’organizzazione degli spazi pubblici.
FASE 2 MILANO: NUOVI MARCIAPIEDI E VELOCITÀ AUTO RIDOTTA
Il piano di Milano per la Fase 2 si fonda sulla pedonalità. Per questo, come riportato dal Corriere della Sera, si sta lavorando per adeguare i marciapiedi al distanziamento. Bisogna anche individuare dei percorsi protetti. Dove c’è meno verde servono pedonalizzazioni temporanee. Per (ri)cominciare ci sarà la graduale riapertura dei parchi, ma col monitoraggio degli ingressi. I centri sportivi potranno essere usati, non gli spogliatoi però. Riapriranno anche le piscine a luglio e agosto, ma se consentito dalle norme nazionali. In molte zone potrebbe essere limitata a 30 chilometri orari la velocità dei mezzi, per permettere a bar e ristoranti di adibire i tavolini in strada. Il Comune dovrà poi facilitare la collaborazione tra designer e commercianti per riorganizzare spazi commerciali e dei negozi. Non va poi dimenticata l’importanza della digitalizzazione, che va quindi potenziata per la Fase 2 anche a Milano. L’accesso alla banda larga è diventato un diritto primario, quindi si lavorerà per ampliare l’uso di internet.
FASE 2 MILANO, INTERNET E TURISMO
In vista della Fase 2 il Comune di Milano sta lavorando ad un’app del Cittadino in cui far confluire i servizi che sono sparsi sul web. Con un’attenzione particolare all’istruzione. L’obiettivo è di garantire un device agli studenti per collegarsi con maestri e professori. Ma serve anche una mappatura degli spazi aperti e apribili per bambini e ragazzi. E non tramonta l’ipotesi della summer school. Ma il piano di Milano per la Fase 2 prevede anche un capitolo su economia e ripresa. Il Comune, oltre a chiedere aiuto a Regione Lombardia e Governo, vuole favorire attività “ibride”, quelle cioè in gradi di riconvertirsi su altre produzioni. Al tema dell’economia si lega quello del turismo. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, verrà lanciata una campagna di promozione di Milano come Città Sicura, rispettosa dei protocolli sanitari e con un’offerta qualitativa molto alta. Per il capitolo cultura si pensa al rafforzamento di eventi e spettacoli a numero chiuso nei vari quartieri della città. L’Estate sforzesca potrebbe essere il primo banco di prova.