L’ultima uscita pubblica di Giulietto Chiesa, morto oggi a 79 anni, risale alla scorsa estate. A riferirlo è Affari Italiani che nel giorno della sua dipartita (la cause restano un mistero) pubblica un video inedito della sua ultima conferenza in pubblico. Era lo scorso luglio quando giunse in Italia il filosofo Alesandr Dugin e durante il convegno partecipò anche Giulietto Chiesa. Un intervento, il suo, che oggi sembra essere una sorta di testamento politico. Come scrive Affari Italiani, nel suo intervento Chiesa avvertì “il gentile pubblico di addetti ai lavori che termini come capitalismo, comunismo, liberalismo e persino nazismo erano obsoleti e andavano comunque ridefiniti per capire la realtà odierna per riaprire il cancello del nuovo totalitarismo”. “I vecchi modi di ragionare sono saltati”, disse nel corso del convegno. “Per lungo tempo abbiamo usato parole che hanno cambiato il loro significato”, aveva aggiunto, segnalando la perdita dei riferimenti storici nei quali milioni di persone avevano vissuto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“MENTE LUCIDA E APPASSIONATA, FUORI DAL CORO”
Nel corso della sua carriera di giornalista controcorrente, Giulietto Chiesa ha raccontato la Russia, gli Usa e la fine delle ideologie del Novecento prima di spegnersi all’età di 79 anni. Il coraggio è la caratteristiche che in tanti oggi ricordato di lui. Don Salvatore Lazzara, su Twitter lo ricorda così: “Giulietto Chiesa, ha lasciato questo mondo. Mente lucida e appassionata, lascia un enorme vuoto nel panorama informativo. La sua voce fuori dal coro del politicamente corretto -che lo ha avversato in tutti i modi-, ci ricorda che la Verità si paga con il prezzo della coerenza”. A commentare la morte del politico e giornalista, anche Nicoletta Dosio, attivista e volto storico del movimento No Tav, che sempre su Twitter ha scritto: “E’ morto Giulietto Chiesa, un uomo contro la guerra agli esseri umani e alla natura. Non dimenticheremo chi fu con noi”. Sentito anche il ricordo di Riccardo Cucchi, giornalista ed ex radiocronista sportivo, il quale sul social dell’uccellino azzurro ha reso il suo ricordo a Chiesa: “I giornalisti che lasciano un segno sono quelli che ti stimolano a pensare. E non è importante essere d’accordo con loro o meno. È importante che ti abbiano fatto alzare gli occhi dal foglio per riflettere. Addio”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
BECCHI “DIFENDEVA SUE IDEE CONTROCORRENTE”
La vita di Giulietto Chiesa, morto all’età di 79 anni (le cause al momento non sarebbero state rese note) è sempre stata divisa tra giornalismo e politica. Una notizia, quella della sua dipartita, giunta come una doccia fredda e che ha segnato non solo il vignettista satirico Vauro ma anche il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli che ha commentato, come riferisce Quotidiano.net: “Ci siamo confrontati spesso in questi anni, anche se diversi su tante cose, era bello ascoltare il suo pensiero, costruito in anni diversi dai miei. Sono vicina alla famiglia. Ci mancherà”. A commentare la notizia anche Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista, che su Twitter ha scritto in queste ore: “Ho ancora davanti lo sguardo ironico con cui mi scriveva la dedica sul suo libro sulla caduta del Muro. Giornalista. Inviato dell’Unità a Mosca. Collega al Parlamento Europeo. Non eravamo d’accordo su un sacco di cose, ma sono davvero molto dispiaciuto. RiP”. Il filosofo e accademico Paolo Becchi ha invece aggiunto: “È morto Giulietto Chiesa. Avevi il coraggio di difendere le tue idee controcorrente. Ci mancherai, in un momento in cui il coraggio è diventato merce rara”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
RUSSIA, COMPLOTTI E PERESTROJKA
La politica e la cultura salutano e ricordano Giulietto Chiesa, morto a 79 anni con al momento ancora alone di mistero riguardo alle cause: giornalista attento e capace negli anni di segnare la distanza tra l’Unione Sovietica e la sinistra italiana, raccontando in prima persona il momento storico della perestrojka con Gorbachev e la caduta della dittatura comunista. «Il suo ruolo nel raccontare l’Unione Sovietica, come corrispondente da Mosca dell’Unità per un decennio, dal 1980 in poi, ha contribuito in modo notevole al distacco del Partito Comunista Italiano da quello sovietico, in pratica alla rottura fra il Pci e l’Urss», scrive bene Franceschini su Repubblica ricordando la figura di Giulietto Chiesa, tra i primi a presentare retroscena e complotti in Urss “disvelando” diverse verità ai militanti comunisti italiani fino ad allora in cieca obbedienza dell’URSS. «L’improvvisa morte del giornalista Giulietto Chiesa ci addolora. Era un intellettuale di una vivacità sorprendente, capace di creare legami culturali e politici anche tra persone di orientamenti opposti. Aveva organizzato attorno a Pandora Tv, incontri, eventi, presentazione di libri, dibattiti di controinformazione indipendente sempre interessanti. […] A loro e alla sua famiglia, le condoglianze mie e di tutti coloro che da destra hanno sempre rispettato un avversario politico di valore specialmente se capace di anteporre alle proprie convinzioni il bene comune», lo ricorda il vicepresidente della Camera in quota FDI, Fabio Rampelli. (agg. di Niccolò Magnani)
È MORTO GIULIETTO CHIESA
Grave lutto nel mondo del giornalismo: è morto Giulietto Chiesa. Classe 1940, avrebbe dovuto compiere gli 80 anni il prossimo settembre, se ne è andato oggi, come annunciato su Twitter dal famoso vignettista tv, Vauro Senesi: “Giulietto Chiesa è morto. Non riesco ancora a salutarlo. Ricordo i suoi occhi lucidi di lacrime, a Kabul, davanti a un bambino ferito dallo scoppio di una mina. E’ morto un uomo ancora capace di piangere per l’orrore della guerra. I suoi occhi sono un po’ anche i miei”. Non è stata resa nota la causa di morte e forse solo nelle prossime ore scopriremo qualcosa di più a riguardo. Giulietto Chiesa, oltre ad essere un volto noto della tv per le numerose ospitate in programmi vari, è stato corrispondente da Mosca per i quotidiani L’Unità e La Stampa, ed inoltre, ha lavorato per i telegiornali di casa Rai, Tg1 e Tg3, nonché per il Tg5, il telegiornale di Canale 5. Considerato uno dei massimi conoscitori della Russia, ha scritto diversi libri riguardanti la vecchia Unione Sovietica e la più recente Russia di Putin.
GIULIETTO CHIESA E L’ESPERIENZA ALLE OLIMPIADI DI MOSCA DEL 1980
Il suo primo grande lavoro fu il ruolo di inviato a Mosca per le Olimpiadi del 1980, quando lavorava per il quotidiano L’Unità. Durante quell’esperienza raccontò in maniera irriverente la vita quotidiana nell’allora URSS, e proprio per questo l’agenzia sovietica TASS ne chiese la rimozione, ma Berlinguer, numero uno del Partito Comunista (a cui lo stesso Chiesa è stato iscritto fino al ’91), si rifiutò. Il collega giornalista si trasferì nel frattempo proprio nella capitale dell’Unione delle repubbliche socialistiche sovietiche, assieme alla compagna Fiammetta Cucurnia, anche lei giornalista (corrispondete per Repubblica), e divenendo uno dei massimi esperti del Cremlino, non solo d’Italia. Un giornalista spesso e volentieri controcorrente che non ha mai avuto di dire quello che pensava, come spiegato anche dal famoso episodio dell’arresto (poi subito rilasciato) in Ucraina nel 2014. Chiesa è stato anche un europarlamentare dal 2006 fino alla fine della legislatura, e nel novembre del 2017 ha fondato il partito “La Mossa del Cavallo”, successivamenterinominato “Lista del Popolo per la Costituzione”, che però ottenne lo 0,02% e lo 0.03% a livello nazionale, non venendo eletto.