Sono stati diramati i nuovi dati riguardanti l’epidemia da coronavirus. Il bollettino odierno racconta di un aumento di vittime pari a 333 persone, il numero più basso da diverse settimane, e che porta i morti totali a 26.977. Fanno ben sperare anche i nuovi infetti, “solamente” 1.739 per un totale da inizio emergenza pari a 199.414. Cresce anche il numero dei guariti, 1.696, mentre sono diminuiti i malati di 290 unità. Intanto è uscito allo scoperto quest’oggi il numero uno dell’Iss, il professor Brusaferro, che in merito ad una temuta seconda ondata, non ha dato un limite temporale ne tanto meno certezze: «In termini teorici potremmo averla anche tra un mese, se prendiamo sotto gamba le misure. Da autunno inizierà una nuova stagione influenzale e circoleranno altri virus con sintomatologia simile. Il brutto tempo farà stare le persone in luoghi confinati, aumentando i rischi. Andrà intanto fatta una campagna di vaccinazione molto efficace contro influenza ed altre patologie, per evitare che questa malattia si confonda con quella da Coronavirus. Bisognerà essere attenti ma conto sul fatto che dopo tanti mesi determinate abitudini, come lavarsi le mani, mettere la mascherina, rispettare la distanza di sicurezza, si siano consolidate». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE, IL CASO CECINA: -31 MORTI NEL 2020
E’ decisamente curioso il caso di Cecina, nota cittadina in provincia di Livorno, in Toscana, dove nelle ultime settimane si sono registrati 31 decessi in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno 2019. Da cosa deriva questa anomalia? Prima di tutto va detto che il covid-19 ha toccato anche i cecinesi, in quanto, da inizio emergenza sono morte purtroppo due persone, ricoverati comunque in due ospedali al di fuori del comune, quindi non rientranti nel computo statistico. Resta il fatto che nel 2019, nel periodo marzo-aprile, i decessi erano stati 86, mentre nello stesso periodo del 2020, le vittime sono scese a 55. Identica pressoché l’età dei deceduti, oltre gli 84 anni, nonché la percentuale di uomini e donne. La differenza sta nel fatto che l’anno scorso erano morti più extracomunitari, leggasi 44 in totale, contro i 21 di quest’anno, praticamente la metà, mentre i cecinesi “doc” sono rimasti più o meno gli stessi, 32 nel 2019, e 36 nel 2020. Secondo Andrea Panetti, medico di base e coordinatore dell’Aft di Cecina, il calo è dovuto ai minori ricoveri e non solo: «In tutta Italia – le sue parole rilasciate a Il Tirreno – c’è stata una riduzione dei ricoveri per timore del contagio. Da dire che a Cecina e nella nostra zona la medicina del territorio ha funzionato molto bene; se non ci fossero stati i medici di base, sebbene abbiano dovuto affrontare la prima linea in trincea coi fucili di cartone, il pronto soccorso sarebbe scoppiato». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: VESCOVI CONTRARI ALLA FASE 2
L’emergenza Coronavirus in Italia, seppure la Fase 2 sia ormai prossima a esordire nel nostro Paese, non può certo ritenersi cessata: dopo cinque giorni consecutivi in cui si era puntualmente palesato un calo dei malati, ieri, domenica 26 aprile 2020, si contavano 256 pazienti in più, per un totale di 106.103 persone attualmente infette. L’ha comunicato la protezione civile nel suo consueto aggiornamento, nel quale si legge anche che sono salite a 26.644 i decessi connessi al Covid-19 nella Penisola, con un incremento di 260 vittime in 24 ore: si tratta dell’aumento più lieve registrato dal 14 marzo 2020, quando i morti furono 175. Cresce, anche se con andatura decisamente meno celere rispetto a sabato, il numero dei guariti (64.928, +1.808 in una sola giornata). Diminuiscono ancora i ricoveri in terapia intensiva per Coronavirus: attualmente sono 2.009, di cui 706 in Lombardia. Dei 106.103 malati complessivi, 82.722 sono in isolamento domiciliare, mentre 21.371 sono ricoverati con sintomi presso le strutture ospedaliere nazionali.
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: LA CEI SI RIBELLA AL DPCM. “LIBERTÀ DI CULTO COMPROMESSA”
Dopo il discorso alla nazione nella conferenza stampa di ieri sera, Giuseppe Conte è finito al centro di una nuova polemica, originata dalle disposizioni relative alla possibilità dei fedeli di partecipare alle celebrazioni religiose. Così, la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) non è rimasta in silenzio, divulgando una nota stampa dal titolo “Il disaccordo dei vescovi” e riferita ai contenuti del DPCM sulla Fase 2 illustrato dal premier. “I Vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto – si legge nel documento –. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”. Parole che non sono passate inosservate agli occhi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha confermato in ogni caso quanto anticipato da Conte, rispondendo così alle osservazioni della CEI: “Già nei prossimi giorni sarà studiato un protocollo che possa consentire quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza”.