Nel dicembre 2019 a Wuhan, in Cina, è stato osservato un insolito gruppo di persone con polmonite causata da un agente sconosciuto ora noto come sindrome respiratoria acuta grave da Coronavirus-2 (SARS-CoV-2), l’agente che causa la malattia da Coronavirus. Dall’11 marzo scorso il Covid-19 è ufficialmente considerato pandemia con un aumento di contagi che proseguirà fino a quando non si svilupperanno adeguati anticorpi. Tra i sintomi ormai noti del Coronavirus si evidenziano tosse secca, dolori, respiro affannoso, difficoltà respiratoria acuta e morte. Le infezioni da coronavirus nell’uomo sono tipicamente associate a malattie respiratorie, tuttavia l’RNA virale è stato isolato nel siero di pazienti infetti. I Coronavirus sono stati considerati delle minacce a basso rischio per la sicurezza del sangue. Ad oggi non sono stati segnalati casi di trasmissione trasfusionale di SARS-CoV-2. Al fine di avere un più alto livello di sicurezza è stato creato il sistema Mirasol Pathogen Reduction Technology (PRT) riducendo il rischio di trasmissione trasfusionale. La tecnologia, come spiega un articolo su VoxSanguinis utilizza una fonte di luce UV e riboflavina (vitamina B2) in combinazione per causare danni irreversibili agli acidi nucleici (RNA / DNA). A causa del suo modo di agire, la riboflavina e il processo UV selezionano virus, batteri e parassiti separandoli dai globuli bianchi del donatore e mantenendo intatta la qualità del sangue.
VITAMINA B2 E LUCE UV CONTRO COVID19? GLI STUDI
L’intento dello studio era dimostrare come l’impiego di riboflavina ovvero Vitamina B2 e della luce UV possa avere riscontri positivi contro il Coronavirus sia nel plasma che nelle piastrine. Per lo studio sono stati impiegati prodotti del sangue intero acquisiti da una banca del sangue, prodotti piastrinici. Nello studio è ben descritto l’impiego di riboflavina e luce UV nella miscelazione del sangue con il virus avvenuta in un laboratorio di livello 3 di sicurezza. Al termine dei vari esperimenti è emerso che riboflavina e luce UV riducono efficacemente il virus SARS-CoV-2 nei prodotti al plasma e piastrine al di sotto del limite di rilevazione nella coltura dei tessuti. I dati suggeriscono che il processo sarebbe efficace nel ridurre il rischio teorico della trasmissione trasfusionale SARS-CoV-2. Sebbene si sospetti che il rischio di trasmissione trasfusionale per questo agente sia basso, l’uso di questa tecnologia come la riboflavina e la luce UV può fornire una prima linea cruciale di difesa contro un agente a rapida diffusione che potrebbe teoricamente essere trasmesso attraverso trasfusioni di sangue.