A Torino è nato un pool di magistrati che avrà il compito di indagare in merito alle possibili violazioni legate all’epidemia di coronavirus. Come riferisce l’edizione online del quotidiano La Stampa, obiettivo degli inquirenti, cercare di capire il perchè di tali possibili violazioni, come ha confessato anche il procuratore aggiunto Enrica Gabetta, a capo appunto del nuovo gruppo di magistrati specializzati in reati contro la pubblica amministrazione. «L’intento è di capire – dice a riguardo – non di punire». E ancora: «Dobbiamo dare risposte, chiarezza ai cittadini. Tenendo conto che tutti hanno agito in una situazione di emergenza». Il pool è formato da due magistrati del gruppo del procuratore aggiunto Gabetta, più altri due del gruppo a cui capo vi è invece il collega Vincenzo Pacileo, coordinatore del gruppo per la tutela degli ambienti di lavoro e della salute pubblica.
CORONAVIRUS, POOL MAGISTRATI ANTI-COVID: IL COMMENTO DI ICARDI
I quattro magistrati del pool potranno a loro volta avvalersi dell’aiuto degli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, nonché di quello dei carabinieri del Nas. Al momento, sempre in base a quanto scrive La Stampa, pare che la nuova squadra di inquirenti abbia già diversi incarichi, in quanto la procura avrebbe già ricevuto almeno una quarantina di esposti, tra cui quelli del Codacons e di numerosi privati che denunciano carenze nelle Residenze per anziani del torinese. La procura potrà controllare tutti gli aspetti, compresi quelli amministrativi. “Sono tranquillo – le parole dell’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, riportate da SkyTg24.it, in commento alla notizia della costituzione del pool – ci ho sempre messo la faccia e ho fatto tutto quello che potevo e che sapevo. Se dovessi andare in carcere, lo farò a testa alta”. Icardi ha quindi aggiunto e concluso: “Non sempre, sul territorio, siamo riusciti a dare ai piemontesi risposte adeguate. Se servisse, darei le dimissioni anche ora, ma è il momento di curare le persone. Alla politica penseremo dopo”.