Carmine Gautieri lancia una proposta per il prossimo anno, parlando del Coronavirus e in particolar modo della Serie B: il campionato cadetto potrebbe essere organizzato per gironi. Attualmente allenatore della Triestina in Serie C, ma protagonista in più stagioni nel torneo di seconda divisione, Gautieri ha parlato a Il Piccolo e si è allineato a chi, specialmente dopo la pubblicazione del nuovo DPCM del Governo, sostiene che sia meglio fermare i campionati. “Ritengo che sia la cosa più giusta, e non solo per la salute di tutti” ha detto, ponendo l’accento in particolar modo sulle energie da spendere per la prossima stagione che presenterà parecchie incognite a partire dalla stabilità economica del sistema. Un Gautieri dunque preoccupato di quanto potrà accadere, perché il Coronavirus ha chiaramente indebolito le casse delle società che partecipano alla terza divisione; già in condizioni normali ogni estate ci sono club che non riescono a iscriversi ai campionati minori e sono costrette a ripartire dal basso se non addirittura scomparire.
Ecco allora la proposta: creare una Serie B a due gironi o, in alternativa, “una Serie C unica”. Riguardo la selezione delle squadre, Gautieri ha specificato che andrebbe fatta a tavolino prendendo in considerazione parametri quali la storia della società, la solidità di finanziaria, il bacino d’utenza e l’organizzazione. Potrebbe non essere un’idea peregrina: del resto, da tempo si discute di come una Serie C con 60 squadre sia poco sostenibile e anche la Serie B ha valutato spesso e volentieri alcune riforme, dopo essere stata a 22 squadre per quattro anni si è finalmente passati a ridurre il numero delle partecipanti, anche se questo è stato dovuto a rinunce (appunto). Staremo a vedere, certo non sarebbe la prima volta in cui vedremmo una Serie B organizzata per gironi anche se per trovare l’ultimo precedente dobbiamo tornare all’immediato dopoguerra. Tra il 1946 e il 1948 si disputarono infatti due tornei a tre gruppi: la prima stagione prevedeva un totale di 60 squadre che, successivamente, erano state ridotte a 54. Nel 1948 infine il campionato cadetto tornò a essere a girone unico e da quel momento è cambiato solo il numero delle partecipanti e la formula legata a promozioni e retrocessioni.
SERIE B A DUE GIRONI: I PRECEDENTI
Inoltre nella prima metà degli anni Trenta la Serie B conobbe due campionati a due gironi: l’ultimo di questi, nel 1934-1935, era stato organizzato dividendo l’Italia secondo una linea verticale e dunque formando un girone A occidentale e un girone B orientale. Sedici le squadre per gruppo ma, a differenza della stagione precedente, era stato abolito il girone finale cui partecipavano le prime tre di ciascun gruppo: la promozione spettò alle rispettive vincitrici che furono il Genova 1893 (oggi conosciuto come Genoa) e il Bari, che ebbero la meglio su Novara e Modena. A retrocedere furono in tante, proprio perché si arrivò poi a riformare il campionato unico; il Genova si avvalse dei gol di Julio Libonatti, per i nove anni precedenti straordinario attaccante del Torino, e in porta c’era Manlio Bacigalupo che era fratello del leggendario Valerio, morto insieme ai compagni di squadra granata nella tragedia di Superga. In quel campionato, l’ultimo con due gironi, la Serie B assegnò anche il titolo ufficiale tra le due squadre promosse: lo vinsero proprio i liguri che, dopo aver perso a Bari per 0-1, si rifecero in casa con un sonoro 4-0.