Il Coronavirus ha svelato le debolezze dell’economia e dei sistemi santari ed educativi, ma anche delle nostre relazioni con gli altri: come ascoltare e relazionarci con i nostri cari con empatia quando noi stessi siamo condizionati dal medesimo problema? Questa è la domanda che si pone The Conversation. La gran parte di noi deve fare i conti sia con la propria ansia, rabbia e tristezza sia con gli stessi sentimenti da parte delle persone care, che vivano con noi oppure no – in questo caso, con contatti limitati al virtuale.
In situazioni di grande stress come questa pandemia di Coronavirus, essere empatici con le sofferenze altrui anche se noi stessi non ci sentiamo a posto può essere fondamentale. Fare uno sforzo per preservare relazioni sane dunque è decisivo: per fare ciò, si possono condividere le proprie emozioni, ma anche “semplicemente” ascoltare gli altri. Condividere le emozioni serve a creare o rafforzare un legame, essere confortati e cercare consiglio, ma anche avere il fatto di avere qualcuno che ci ascolta ci fa stare meglio.
Non è però facile essere di supporto agli altri quando ansie, paure e preoccupazioni sono le stesse. Inoltre, il modo in cui le si vive e quello di affrontarle può essere diverso: serve dunque grande flessibilità, che può aiutare a migliorare la relazione e di conseguenza la qualità della vita. La capacità di condividere i propri sentimenti e di ascoltare quelli degli altri è qualcosa che gli psicologi chiamano appunto “flessibilità relazionale” e The Conversation illustra diversi modi per coltivarla.
CORONAVIRUS: EMPATIA ED EMOZIONI IN QUARANTENA
Ecco dunque cosa bisognerebbe fare in un periodo difficile come quello dovuto al Coronavirus. Riconnettersi ai propri valori: ridare centralità a ciò che è davvero importante, senza lasciarsi schiacciare da altri fattori. Essere curiosi: la capacità di accettare il punto di vista e i sentimenti degli altri dando un “semplice” supporto emotivo può essere davvero prezioso. Accettare l’altro per quello che è: altra capacità sempre preziosa, ma ancora di più in momenti di stress come una pandemia.
Dare attenzione nel momento presente: ascoltare le sofferenze di una persona cara è particolarmente difficile, c’è il rischio di “staccare il cervello” o di concentrarsi solo sul lato pratico di ciò che si può fare, ma ascoltare e mostrare empatia può essere la chiave. Passare il tempo insieme in attività significative: anche in tempi di Coronavirus le “cose” da fare sono tante, ma è davvero fondamentale ritagliarsi degli spazi per momenti preziosi.
Anche all’ascolto comunque ci sono dei limiti: se il racconto di una persona cara che sta soffrendo supera il nostro livello di sopportazione in quel momento, può essere utile ammettere che non si è in grado di dare loro quello che si aspettano e magari può essere il caso di cercare un aiuto esterno. Resta poi fondamentale condividere anche ciò che di buono e bello emerge ed essere grati per le relazioni e i legami con queste persone. Quando la pandemia finirà, la flessibilità relazionale potrà essere una eredità del Covid-19 di cui fare tesoro sempre.