Beppe Menegatti ha avuto modo di ripensare alla sua adolescenza in questi giorni. Il regista e marito di Carla Fracci, ha rievocato il giorno della Liberazione quanto ha vissuto quando aveva appena 16 anni, a guerra finita. “Sono sufficientemente anziano per ricordare“, ha detto ad Adnkronos, “a alla fine del conflitto c’era un fervore, un entusiasmo. Il Paese voleva rinascere. Purtroppo sento una grande stanchezza, quasi un’assuefazione che è coincisa con la terribile pandemia. Oggi più che mai c’è bisogno di una nuova Liberazione per rimettere in moto il Paese, anche e soprattutto con il lavoro, dando fiducia ai giovani”. Oggi, martedì 28 aprile 2020, Carla Fracci sarà invece una delle ospiti che vedremo in Un giorno nuovo – Andrea Bocelli, il concerto evento che verrà trasmesso da Rai 1 nella sua prima serata. L’etoile della danza e il regista si sono conosciuti invece negli anni cinquanta, poi sposati nel ’65 e hanno dato alla luce il figlio
Francesco. “Devo molto a Beppe Menegatti”, ha detto la Fracci a Io e Te qualche tempo fa, “mi ha spinto, mi ha forzato. Mi ha indicato che c’è altro oltre la danza. Mi ha aiutata molto quando ho fatto l’Accademia”. “Era fidanzato con un’attrice, io invece mi ero invaghita di lui”, ha raccontato invece a La Vita in Diretta alcuni mesi fa, “Ha iniziato troppo presto e forse non era il momento, ma abbiamo fatto cose straordinarie”.
Beppe Menegatti, marito Carla Fracci: ecco come si sono incontrati
È stato senza dubbio il destino a permettere che Beppe Menegatti e Carla Fracci si incontrassero, quel giorno del ’54. “Avevo 18 anni, facevo gli esercizi alla sbarra con le altre mie compagne alla Scala”, ha raccontato la ballerina a Cultura Identità tempo addietro. Menegatti all’epoca faceva invece l’aiuto regista di Luchino Visconti e stava scegliendo alcune ballerine per il Balletto Mario il mago, tratto dal racconto di Thomas Mann. “Lo guardai e l’intensità di quello sguardo non è mai svanita“, ha aggiunto l’artista. I due sono rimasti insieme per diversi decenni e ciò che li unisce non è solo il sentimento d’amore profondo, ma anche la passione sconfinata per danza e teatro. Lo dimostra anche la decisione di Menegatti di firmare quasi tutte le opere che hanno visto danzare la Fracci. “Carla è un personaggio emblematico, una forma bellissima“, ha detto il regista Chiaro Design qualche tempo fa, “una chiocciola, un animale straordinario, un essere di grande virtù che talvolta si ritira in una sorta di guscio, per poi riuscirne fuori”. Una delle virtù della Fracci, secondo il marito, è la capacità di non dimenticare mai nulla. Soprattutto i maestri che ha avuto come danzatrice o quelli che l’hanno accompagnata nella vita. Come la nonna Argelide, la prima maestra di danza, la signora Giussani e molti altri ancora. “Non dimentica mai nessuno”, ha aggiunto, “non dimentica la sarta che incontra nel camerino o la bambina che ieri sera, all’uscita dal teatro, le ha porto un biglietto con scritto ‘Carla, ti voglio bene'”.