Con la partenza della Fase 2 dal 4 maggio, e la chiusura delle scuole fino a settembre, sono molti i genitori seriamente preoccupanti per i propri figli, non potendoli lasciare da nonni, parenti, e via discorrendo. Il governo, come scrive La Stampa, sta quindi pensando ad un cosiddetto piano infanzia, che possa appunto aiutare i lavoratori ad organizzare meglio la propria vita. Fautrice del piano, la ministra per la famiglia Elena Bonetti, dopo vari consulti con l’esecutivo, a cominciare dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nonché con pediatrici, virologi e medici vari. Il primo step di questa nuova fase, anche se non è ben chiaro quando scatterà, sarà la creazione di mini centri, piccoli gruppi ricreativi in cui potranno ritrovarsi al massimo 4/5 bambini e ragazzi, seguiti da un operatore. Il gruppo non varierà mai, per evitare di diffondere eventuali contagi, e i comuni starebbero pensando di utilizzare come “educatori” il personale degli asili e delle varie cooperative sociali.
FASE 2 PER I BAMBINI: A SETTEMBRE COSA SUCCEDERA’?
Ovviamente si tratterà di un intervento che non risolverà in toto i problemi, e di conseguenza sono altre le misure in programma, a cominciare dall’aumentare fino a 30 giorni il congedo parentale pagato al 50% della retribuzione, con le famiglie che però spingono per avere almeno i ¾ dello stipendio. In arrivo anche 80 milioni di euro per permettere alle famiglie disagiate di acquistare pc e tablet, mentre a giugno la riapertura dei centri estivi, ma sempre a gruppetti fissi di 4/5. Verrà quindi prorogato il bonus baby sitter da seicento euro per essere utilizzato proprio per i centri estivi, in vista poi di quanto accadrà a settembre. In questo caso, però, l’incertezza regna sovrana in quanto il Comitato scientifico vede la riapertura delle aule con terrore, con il rischio che il contagio tornerebbe a salire in maniera vertiginosa. L’allarme è comunque già scattato, come ricorda l’Istat: «Con l’emergenza Covid il prossimo anno avremo 400mila nascite in meno».