David Quammen è l’autore di “Spillover”, il libro in cui circa otto anni fa aveva predetto una nuova pandemia mondiale paragonabile al Coronavirus. Il libro pubblicato nel 2012 e due anni dopo nel mercato italiano, il giornalista e scrittore del National Geographic parlava di una grande pandemia soprannominata “the Next Big One” raccontata anche nel film “Contagion”. Un virus mortale nato in un wet market della Cina per via di una zoonosi, ossia il passaggio del virus da animale ad essere umano. Nessuna profezia, ma semplicemente uno studio realizzato sul campo dallo scrittore che per anni ha vissuto fianco a fianco con virologi di mezzo mondo anticipando quello che tutti noi oggi stiamo vivendo. Intervistato da Il Manifesto, lo scrittore e divulgatore scientifico ha raccontato come avviene quello che viene denominato “Spillover”: “è il termine che indica quel momento in cui un virus passa dal suo «ospite» non umano (un animale) al primo «ospite» umano. Questo è lo spillover. Il primo ospite umano è il paziente zero. Le malattie infettive che seguono questo processo le chiamiamo zoonosi”.
David Quammen, il libro Spillover
All’interno del suo libro “Spillover”, David Quammen ha raccontato come la nascita di una pandemia mondiale sia collegata alla distruzione da parte dell’essere umano della biodiversità o alla sua semplice interferenza nell’ecosistema: “quando noi umani interferiamo con i diversi ecosistemi, quando abbattiamo gli alberi e deforestiamo, scaviamo pozzi e miniere, catturiamo animali, li uccidiamo o li catturiamo vivi per venderli in un mercato, disturbiamo questi ecosistemi e scateniamo nuovi virus”. Non solo, lo scrittore ha anche sottolineato cosa permette a questi virus di potersi diffondere con enorme facilità: “siamo così tanti, 7,7 miliardi di esseri umani sul pianeta che volano in aereo in ogni direzione, trasportano cibo e altri materiali – e se questi virus si evolvono in modo da potersi trasmettere da un essere umano all’altro, allora hanno vinto la lotteria. Questa è la causa alla radice dello spillover, del problema delle zoonosi che diventano pandemie globali”. Una delle differenze di questo Coronavirus rispetto al vaiolo sta nel fatto che si tratta di un virus che vive negli animali; lo precisa proprio Quammen: “abbiamo sradicato il vaiolo che ora esiste solo nei laboratori e non circola nella popolazione umana. Siamo riusciti a farlo perché non vive anche negli animali. Se il vaiolo vivesse in un pipistrello o in una specie di scimmia, allora non potremmo liberarcene nella popolazione umana se non ce ne liberassimo anche in quell’animale, dovremmo uccidere tutti quei pipistrelli o curare anche loro dal vaiolo”. Qual è la soluzione? Per lo scrittore e divulgatore scientifico è semplice: ” lasciare i pipistrelli in pace, perché i nostri ecosistemi hanno bisogno dei pipistrelli”.
David Quammen: “Coronavirus potrebbe non scomparire del tutto”
David Quammen durante la lunga intervista si è soffermato a lungo proprio sulla pandemia globale da Coronavirus facendo dei parallelismo con l’Ebola: “questa epidemia è talmente diffusa che potrebbe non scomparire del tutto. l’Ebola nel 2014 in Africa occidentale: si scatena un’epidemia che uccide migliaia di persone, medici e scienziati rispondono alla minaccia e finalmente rallentano l’epidemia che poi sparisce. Dove va a finire il virus? Se ne va? No, è ancora nell’ospite”. Proprio così, lo scrittore ci tiene a precisare come il virus una volta arrivato all’essere umano non torna all’ospite, quindi all’animale, ma bensì resta nell’ospite: “arrivano, colpiscono gli esseri umani, le persone soffrono, muoiono, gli esperti sanitari rispondono, l’epidemia viene messa sotto controllo, l’epidemia scompare e poi passano diversi anni prima che si ripeta”. Parlando poi dell’alto tasso di mortalità di questo Covid-19, Quammen non nasconde la possibilità di una correlazione con l’inquinamento atmosferico: “penso possa esserci una correlazione tra l’inquinamento dell’aria e i danni ai polmoni e alle vie respiratorie delle persone e quindi la loro suscettibilità a questo particolare virus”.
David Quammen: “le zoonosi possono essere molto pericolose”
David Quammen anni fa nel suo libro “Spillover” scrisse “Dio non voglia che avremo a che fare con un virus grave come la Sars che si diffonde dalle persone prima che si vedano i sintomi”; parole profetiche che lui stesso oggi ha riletto sottolineando: “in questo momento abbiamo esattamente questo caso di virus. Dicono che quando un proiettile ti colpisce non senti mai il colpo, perché il proiettile arriva prima e poi il suono arriva dopo. Questo virus funziona così”. L’invito di Quammen però è quello di imparare da questa pandemia: “le zoonosi possono essere molto pericolose e costose e dobbiamo essere preparati nell’affrontarle. Dobbiamo spendere molte risorse e molta attenzione nella preparazione: più posti letto in ospedale, più unità di terapia intensiva, più ventilatori, più mascherine, più formazione del personale sanitario, più formazione degli scienziati”. Infine una riflessione sul mondo in cui tutti noi viviamo: “noi dominiamo questo pianeta come nessun’altra specie ha mai fatto. Ma ci sono conseguenze e alcune prendono la forma di una pandemia da coronavirus. Non è una cosa che ci è capitata. È il risultato delle cose che facciamo, delle scelte che prendiamo. Tutti ne siamo responsabili”.