Prima della sospensione della stagione per l’emergenza coronavirus, è stata davvero una stagione ben particolare quella cui è stato protagonista il Cagliari. Dopo una partenza tra fuochi d’artificio, nella seconda parte del campionato il club sardo ha vissuto un’importante flessione, che alla vigilia dello stop ha portato i rossoblu a fermarsi solo a metà classifica, con la 12^ posizione, con 32 punti messi da parte in 25 turni. E pure con un nuovo allenatore in panchina: gli ultimi risultati negativi infatti hanno portato il club a esonerare Maran e a chiamare alla guida dello spogliatoio Walter Zenga, che pure non ha avuto ancora l’opportunità di scendere in campo, ma che è impaziente di riportare grande il club. E certo pure nella difficoltà del momento le ambizioni del Cagliari rimangono ben grandi, come quelle della società rossoblu. Per parlare di questa stagione del Cagliari, abbiamo sentito Mario Ielpo: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Riprenderebbe il campionato? Sono favorevole e credo sia una cosa giusta. Del resto se si permette di andare al supermercato perché non permettere di continuare questa stagione calcistica. Non c’è mai una certezza sicura che il Covid19 non possa essere preso. Le società calcistiche dovranno solo isolare quei giocatori che sono risultati positivi, come è da prassi,
Come giudica invece la stagione del Cagliari? All’inizio il Cagliari ha giocato alla grande, alla garibaldina potremmo dire, senza alcun timore reverenziale. Poi c’è stato un calo mentale, quando i giocatori hanno perso questo atteggiamento, questo comportamento in campo. Ed è spiegata questa flessione di risultati.
Quali sono le prospettive per i futuro? Il Cagliari dovrebbe concludere il campionato senza alcun problema. Piuttosto c’è una cosa da dire: la squadra non fatica a retrocedere ma non riesce a raggiungere grandi traguardi. Vive nel limbo potremmo dire e i tifosi vorrebbero di più…
Chi è stato il miglior giocatore di questo campionato? Senza dubbio Joao Pedro. E’ lui il calciatore che ha fatto meglio nella squadra sarda,
Cosa pensa dell’arrivo di Zenga? Zenga è una scommessa, visto che la sua carriera di allenatore è sempre stata tra alti e bassi. Vedremo quindi cosa farà!
Centenario del Cagliari e cinquantenario dallo scudetto, un anniversario doppio… Un doppio anniversario che però non si è potuto festeggiare in maniera adeguata per il Coronavirus. Speriamo che almeno verso la fine dell’anno si possa fare. Io sono contento di aver fatto parte del Cagliari che dalla C arrivò alla Coppa Uefa. Il secondo per importanza dopo quello dello scudetto!
Cagliari simbolo di un’isola, tutta la Sardegna attorno a questa squadra… Intanto il presidente Giulini e tutta la società stanno lavorando molto bene. Giulini con tutto il suo staff segue con molta dedizione il Cagliari. Poi è vero il Cagliari resta un simbolo di tutta la Sardegna. C’è tanta passione, tanto sostegno quando il Cagliari gioca in casa. C’è sempre questa voglia di arrivare in alto. Ma non è facile, nel calcio di adesso le cose sono cambiate molto…
Europa vero obiettivo, ma il Cagliari ha nella sua bacheca uno scudetto storico… Sì nel calcio moderno, il Cagliari con la Sampdoria e l’Hellas Verona è una di quelle tre squadre che senza essere una big è arrivata allo scudetto. Anche per una società modello come l’Atalanta sarebbe un’impresa arrivarci. E’ cambiato tutto da quando vincevano nel calcio di un tempo club come Genoa e Pro Vercelli. Ora conta molto avere un budget economico sempre più importante. E in ogni caso nella bacheca del Cagliari resta quello scudetto, lo scudetto del 1970. Uno scudetto indimenticabile…
(Franco Vittadini)