Il Coronavirus in Germania prosegue nella sua marcia inarrestabile, che puntualmente offre al Paese un nuovo, drammatico bilancio: sono 163.009 i casi confermati dall’inizio della pandemia ad oggi, con 6.623 persone decedute dopo avere scoperto di aver contratto il Covid-19. Come riferito dal “Berliner Morgenpost”, in occasione della Festa dei Lavoratori il leader della SPD Norbert Walter-Borjans ha chiesto un aumento di stipendio per coloro che stanno fronteggiando in prima linea l’emergenza epidemiologica e garantendo la continuità dei servizi, con particolare riferimento a chi si prende cura dei malati, chi si preoccupa di proteggere i cittadini, chi mantiene gli autobus operativi e i supermercati in funzione. “Tutte queste persone meritano non solo un riconoscimento, ma anche una retribuzione significativamente migliore, tariffe eque e vincolanti e posti di lavoro sicuri. La più grande crisi economica dal Dopoguerra a oggi si è tradotta in lavoro a orario ridotto e ha causato un ispessimento dello spettro della disoccupazione per centinaia di migliaia di persone”, ha asserito.
CORONAVIRUS GERMANIA: CRESCE IL NUMERO DI LAVORATORI IN CONGEDO PER MALATTIA
Un interessante dato statistico è stato reso noto nelle ultime ore dal quotidiano tedesco “Augsburger Allgemeine”, che, riprendendo le statistiche diramate dall’assicurazione sanitaria pubblica, meglio nota con l’acronimo GKV, ha segnalato come in Germania sia in considerevole aumento il numero dei lavoratori in congedo per malattia in questo periodo di emergenza epidemiologica. Addirittura, sotto quest’aspetto nel solo mese di aprile si è registrato un aumento del 43% rispetto a marzo. Secondo il rapporto, il numero di persone con assicurazione sanitaria pubblica che in aprile sono state dichiarate inabili al lavoro è salito a 2,13 milioni, mentre soltanto 30 giorni prima erano 1,49 milioni. Cifre significative, ma che non sorprendono e non devono stupire: con l’avvento della pandemia di Coronavirus, tutti i dipendenti che presentino sintomatologie respiratorie anche lievi sono autorizzati a mettersi in congedo per malattia e questo criterio resterà attivo sino al 18 maggio 2020.