Carlo Verdone ha già detto la sua in merito al decreto del 4 maggio, manifestando ampi dubbi su quanto potrebbe accadere. Il noto attore e regista teme infatti che gli italiani usciranno in massa proprio non appena verranno allentate le manette della quarantena. Bocciato ai suoi occhi anche la possibilità di ritornare al drive-in per permettere al cinema di riprendersi nei prossimi mesi. “Una visione romantica che va bene per il cinema d’estate, con una retrospettiva su Totò o Alberto Sordi ad esempio, ma lì finisce“, ha detto Verdone a Un giorno da pecora di Rai Radio1. “Drive in? Capisco quando in America c’erano le decappottabili, ma ora…”, ha aggiunto. In questo periodo di quarantena, il regista invece ne ha approfittato per rivedere il film C’era un cinese in coma. “Il più faticoso della mia carriera“, ha ammesso, “e venne anche un po’ snobbato dal pubblico. Oggi invece è molto apprezzato“. Rimandata in autunno invece la pellicola Si vive una volta sola che Verone ha già messo in cantiere.
Carlo Verdone, a lavoro anche in quarantena
Sono giorni di lavori intenso per Carlo Verdone, che sta approfittando della quarantena per scrivere il suo prossimo film. Di che cosa parlerà? Anche della pandemia scoppiata in questi mesi in tutto il mondo. “All’inizio quello che scrivevo mi sembrava una porcheria“, ha confessato a Un giorno da pecora, “lo buttavo il giorno dopo. Da una settimana a questa parte invece sta andando bene e sto scrivendo un nuovo soggetto cinematografico e continuo il libro”. L’ipotesi era già spuntata fra le pagine di gossip alla fine dello scorso mese, quando Verdone ha svelato di non escludere l’ipotesi di scrivere una commedia ambientata quest’anno. Così come la possibilità di rispolverare il suo Furio, uno dei suoi personaggi più azzeccati e amati dal pubblico italiano. Siamo in attesa invece di sapere qualcosa di più sul suo nuovo libro. “Come scrivo una o due righe, mi arriva una telefonata”, ha confessato a Speciale Accordi&Disaccordi nei giorni scorsi.