Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, intervistato da Franco Di Mare nella trasmissione Rai “Frontiere“, riapre alla possibile ripresa della Serie A, con allenamenti collettivi a metà maggio per i club, purché si segue la road map stabilita dal comitato tecnico-scientifico del Governo: “Abbiamo confermato la road map, il 4 maggio sono ripresi gli allenamenti degli sport individuali, il comitato tecnico-scientifico ha esteso questa possibilità anche agli atleti degli sport in squadra che devono però lavorare singolarmente. Dal 18 maggio, quando sarà approvato il protocollo FIGC dal comitato tecnico-scientifico potranno riprendere gli allenamenti di squadra. Sono convinto che in questa settimana arriveremo a una decisione, il primo protocollo FIGC era sicuramente un buon lavoro ma c’erano diverse precisazioni da fare. Mi auguro vivamente che il campionato riprenda, sarebbe surreale per un Ministro dello sport augurarsi il contrario. Deve avvenire però tutto in sicurezza, i toni di questi giorni sono dovuti anche a chi ci chiedeva incessantemente una data: non siamo in grado di dire se a giugno si ripartirà, sarà importantissimo valutare cosa accadrà in queste due settimane, come si comporterà la linea dei contagi. E’ comunque fuori discussione che l’eventuale ripresa dei campionati di questa stagione avverrebbe a porte chiuse.” (agg. di Fabio Belli)
CORONAVIRUS SERIE A, SPADAFORA: “PER ORA NON SE NE PARLA”
Per Vincenzo Spadafora il campionato di Serie A non riparte. Il ministro dello Sport lo ha sostanzialmente annunciato ieri, utilizzando Facebook per dire la sua. In un breve post, ha infatti voluto rispondere ai vari pareri letti e sentiti circa la riapertura del massimo torneo di calcio in Italia, della Fase 2 della pandemia da Coronavirus e di come in certi ambienti si stia spingendo per riprendere a giocare. “Nulla è cambiato, gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio” ha scritto Spadafora, che ha poi aggiunto come la ripresa del campionato per il momento sia un argomento del quale non si dovrebbe nemmeno parlare. Infine ha aggiunto “Torno ad occuparmi di tutti gli altri sport e dei centri sportivi che devono riaprire al più presto” specificando che la citazione riguarda palestre, centri danza, piscine e altro ancora.
CORONAVIRUS SERIE A, SPADAFORA CONTRO LA RIPRESA
Tema delicato, che Spadafora ha corroborato commentando il suo stesso post e ricordando a tutti come lui sia il ministro dello Sport e non solo del calcio. “I lavoratori delle palestre valgono meno? E tutti gli altri, che sono centinaia di migliaia?”. Queste le sue parole, che vogliono sintetizzare come il problema del Coronavirus non riguardi soltanto la Serie A di calcio (e gli altri campionati) ma, almeno in questa fase, anche e soprattutto quelle attività che con il lockdown rischiano di scomparire. Ne avevamo parlato citando un articolo che parlava dei circoli del tennis, fermi da settimane e in difficoltà economiche non ricevendo le entrate che derivano dalle quote associative; problema che è comune ad altre discipline. Naturalmente non si nega che la Serie A di calcio possa avere un interesse generale e globale maggiore, ma nelle parole del ministro traspare il fatto che non si possa pensare solo a quello.
Le repliche alle parole di Spadafora non si sono fatte attendere: Luciano Nobili di Viva Italia ha detto che sarebbe opportuno ripartire e si è detto pronto a bloccare un’iniziativa che gli profuma di populismo (sulla scia, come ha detto, del non volersi preoccupare dei calciatori miliardari per pensare agli altri sport). Claudio Pasqualin ha addirittura affermato come lo sport non abbia bisogno di un personaggio che “dimostra tutta la sua inadeguatezza, che è comunque pronunciata dall’assenza di un qualche curriculum che giustifichi un ruolo così importante”, e che ripete il solito mantra della prudenza. “Uno che dovrebbe tutelare il calcio lo danneggia” ha concluso l’avvocato, inneggiando a un possibile desiderio di visibilità e al fatto che remare contro il calcio renda impopolari; insomma da più parti si vuole ripartire, secondo Spadafora in questo momento la Serie A è l’ultimo dei problemi riguardo ad altri sport. Il punto è che al Governo c’è lui, qualora dovesse realmente imporre lo stop al campionato ci sarebbe poco da fare.