Cesare Bocci ospite de “La Vita in Diretta”, seppur in collegamento a causa dell’emergenza coronavirus, ha spiegato come sta vivendo questa situazione inedita. «A parte la preoccupazione per il lavoro, come per tutti, e il dolore per le persone che soffrono, e sono veramente tante, me la sto passando serenamente, e non me lo aspettavo». L’attore ha poi confessato di aver fatto delle riscoperte: «Mi sono riappacificato con la città. Sentirla così silenziosa, senza il traffico, vederla così pulita… Deve farci riflettere sulla ripartenza, su come dovremo rivedere tante cose per non ricadere in quel delirio che c’era». L’attore ha proseguito poi con le riflessioni sulla ripartenza: «Sono mancate cose essenziali sulla tavola di tanti italiani, dobbiamo riflettere su questo. Ci sono persone senza lavoro e altre con un lavoro particolare…». Cesare Bocci ha poi parlato della sua passione per la cucina. «Quando ho conosciuto Daniela (Spada, ndr) lei conosceva la cucina solo per bere l’acqua e farsi il caffè, quindi ho cominciato a cucinare».
CESARE BOCCI, DA DANIELA SPADA A MONTALBANO
Cesare Bocci ha quindi parlato della sua quotidianità ai tempi del coronavirus insieme alla moglie Daniela Spada. «Lei negli anni, in questa seconda vita che ha avuto, si è molto appassionata alla cucina al punto tale da aprire una scuola di cucina. E ora mi sta passando tante nozioni», ha raccontato a “La Vita in Diretta”. Intanto lui non trascura la passione per la lettura: in questi giorni ad esempio sta leggendo una delle opere di Sciascia. Quando Lorella Cuccarini le ha chiesto un consiglio su cosa preparare stasera a cena, lui ha suggerito «un bello spaghetto al pomodoro fresco». Infine, ha confessato la sua ultima “impresa”: «Abbiamo un portone di 97 anni che volevo rimettere a posto. Ho chiesto all’amministratore e lui si è fidato, è venuta fuori una bellissima cosa…». E Lorella Cuccarini ha mostrato le “prove” del restauro fatto dall’attore che si è riscoperto anche “artigiano” durante l’emergenza coronavirus. Una passione che parte da lontano. «Agli inizi si faceva qualsiasi cosa in teatro». Infine, su Montalbano: «Se ne sono andate le colonne di questo gruppo meraviglioso. Secondo me hanno segnato un’epoca, lo abbiamo fatto tutti insieme. E io vorrei lasciare un bellissimo ricordo».