Quali sono i 10 comandamenti? Quasi tutti conosciamo a memoria i dieci comandamenti conosciuti anche come Decalogo, le dieci leggi scritte su due tavole di pietra che, stando a quanto scritto nella Bibbia, sono state consegnate da Yahweh a Mosè sul monte Sinai. Le due tavole di pietra sono state scritte dal dito di Dio, anche se una tradizione biblica parla che a scriverle è stato proprio Mosè per volere di Dio. I 10 comandamenti, contenuti nell’Antico Testamento della Bibbia, si dividono in due parti: i primi tre sono dedicati al rapporto con Dio, mentre i restanti sette al rapporto con il prossimo. Ma quali sono i dieci comandamenti? Il primo è “Non avrai altro Dio all’infuori di me“, un comandamento dal significato semplice e chiaro per tutti. “Non nominare il nome di Dio invano” è il secondo comandamento che invita a non abusare del nome di Dio fatta eccezione per motivi gravi e/o giustificati come può essere la richiesta di aiuto in un momento di particolare difficoltà o durante una preghiera. Chiunque faccia il nome di Dio offendendolo con una bestemmia sbagliano non solo verso di lui, ma anche verso gli altri santi. “Ricordati di santificare le feste” è un invito a celebrare quei giorni che sono stati istituti come festivi per tutti e, come tali, vanno dedicati al Signore. Dal quarto comandamento si entra nella sfera del rapporto con il prossimo: a cominciare da “Onora il padre e la madre” in cui si invita il fedele a rispettare ed onorare i genitori considerati sacri. La famiglia è sacra, come sacro e l’amore che ha unito padre e madre da cui sono generati i figli.
I dieci comandamenti, spiegazione in breve
Il quinto comandamento è “Non uccidere” considerato uno dei più importanti in assoluto visto che uccidere qualcuno significa privarlo della vita che Dio gli ha donato. Chi uccide disgrega il disegno di Dio andando proprio contro di lui. “Non commettere atti impuri (violenza e adulterio)” è il sesto comandamento in cui si parla di rapporti sessuali interpretati come mezzo per mettere su famiglia e non solo per provare il piacere del corpo. E’ importante che il sesso corrisponde anche all’amore. Il settimo comandamento è “Non rubare” ed è un invito alla onesta. Rubare esiste da sempre, ma l’uomo, creato da Dio, non dovrebbe essere incline a questo peccato visto che il Signore l’ha creato dandogli tutto ciò di cui ha bisogno. L’ottavo comandamento è “Non dire falsa testimonianza“: mentire, imbrogliare e rubare sono comportamenti spesso messi in atto dall’uomo, a volte anche proteggersi sbagliando. L’uomo deve essere onesto e deve servire la verità con coraggio, anche quando questa comporta un dolore enorme. “Non desiderare la donna (o l’uomo) d’altri” è il nono comandamento che è collegato al sesto “Non commettere atti impuri (violenza e adulterio)”. Il Signore invita i suoi figli alla fedeltà coniugale, anche se ai tempi di Dio molti uomini andavano con prostitute. A chiudere i comandamenti è “Non desiderare la roba d’altri” che si collega al quinto “Non rubare”. L’uomo è nato completo e per questo motivo non deve provare alcun senso di invidia o rabbia per chi possiede cose che desideriamo per un semplice motivo: questi sentimenti distruggono il cuore dell’uomo facendo affiorare il senso di vanità.