Prima della Santa Messa da Casa Santa Marta questa mattina, Papa Francesco ha rivolto una breve preghiera e riflessione per tutte le persone che hanno perso o soffrono la mancanza di lavoro nel periodo buio della pandemia: «Ci uniamo oggi ai fedeli di Termoli, nella festa dell’Invenzione del corpo di San Timoteo. In questi giorni tanta gente ha perso il lavoro; non sono stati riassunti, lavoravano in nero … Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle che soffrono questa mancanza di lavoro». Nell’omelia centrale della Santa Messa, il Papa ha invece sottolineato i passi del Vangelo di oggi sul “congedo” di Gesù all’Ultima Cena con la promessa del dono dello Spirito Santo dopo la Sua morte in Croce e la Resurrezione: «Ti porta alla memoria della salvezza, alla memoria di quello che ha insegnato Gesù, ma anche alla memoria della propria vita».
Lo Spirito Santo come Paraclito ma soprattutto come “Dono di Dio”: «Lo Spirito è proprio il Dono. Non vi lascerò soli, vi invierò un Paràclito che vi sosterrà e vi aiuterà ad andare avanti, a ricordare, a discernere e a crescere. Il Dono di Dio è lo Spirito Santo. Che il Signore ci aiuti a custodire questo Dono che Lui ci ha dato nel Battesimo e che tutti noi abbiamo dentro», conclude Papa Francesco prima dell’eucaristia.
DIRETTA MESSA SANTA MARTA
«La dimora che ci attende è il Paradiso. Qui siamo di passaggio. Siamo fatti per il Cielo, per la vita eterna, per vivere per sempre»: lo diceva ieri Papa Francesco dopo la Santa Messa da Casa Santa Marta nella recita del Regina Coeli dalla Biblioteca Vaticana. Nella domenica della “Via, Verità e Vita” della persona divina di Gesù, la Chiesa ha accompagnato le tante difficoltà e sofferenze della quotidianità odierna con la promessa della vita eterna con la comunione con Cristo che “parte” però già dal mondo dell’aldiqua. «Per sempre: è qualcosa che ora non riusciamo neppure a immaginare. Ma è ancora più bello pensare che questo per sempre sarà tutto nella gioia, nella comunione piena con Dio e con gli altri, senza più lacrime, senza rancori, senza divisioni e turbamento. Ma come raggiungere il Paradiso? Qual è la via? Ecco la frase decisiva di Gesù. Oggi di dice: “Io sono la via”», ribadisce ancora il Papa nel Regina Coeli di ieri.
Questa mattina riprende la catechesi della nuova settimana dopo la Pasqua, con la Santa Messa in diretta video streaming (RaiPlay e Vatican News) e tv (Rai 1 e Tv2000) dalla Cappella di Casa Santa Marta che riprenderà alcuni dei temi già affrontati ieri nell’intensa giornata di celebrazioni “da remoto”: «Quale via seguo?”. Ci sono vie che non portano in Cielo: le vie della mondanità, le vie per autoaffermarsi, le vie del potere egoista. E c’è la via di Gesù, la via dell’amore umile, della preghiera, della mitezza, della fiducia, del servizio agli altri. Non è la via del mio protagonismo, è la via di Gesù protagonista della mia vita».
MESSA PAPA FRANCESCO: L’OMELIA DI IERI
In attesa delle nuove riflessioni e parole che Papa Francesco dedicherà ai fedeli nella Santa Messa da Casa Santa Marta questa mattina (ore 7 l’inizio delle celebrazioni), riannodiamo i fili dell’omelia letta ieri a commento del Vangelo Gv 14,1-14 sul “congedo” di Gesù dai suoi discepoli: «È triste vedere bravi vescovi, bravi, gente buona, ma indaffarati in tante cose, l’economia, e questo e quell’altro e quell’altro… La preghiera al primo posto. Poi, le altre cose. Ma quando le altre cose tolgono spazio alla preghiera, qualcosa non funziona. E la preghiera è forte per questo che abbiamo sentito nel Vangelo di Gesù: «Io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome al Padre, la farò, perché il Padre sia glorificato» (Gv 14,12-13) Così va avanti la Chiesa, con la preghiera, il coraggio della preghiera, perché la Chiesa sa che senza questa ascesa al Padre non può sopravvivere».
Come ha poi spiegato ancora il Santo Padre prima della recita del Regina Coeli, vi sono due rimedi al turbamento dei discepoli che Gesù riassume nel suo “discorso di addio”, come lo ha chiamato Bergoglio «Il primo è: “Abbiate fede in me”, mentre il secondo è “Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. […] Vado a prepararvi un posto”». Ecco che cosa ha fatto Gesù per noi, conclude Papa Francesco «ci ha prenotato un posto in Cielo. Ha preso su di sé la nostra umanità per portarla oltre la morte, in un posto nuovo, in Cielo, perché lì dove è Lui fossimo anche noi. È la certezza che ci consola: c’è un posto riservato per ciascuno. C’è un posto anche per me».