Come si aprono le puntate più belle delle nostre amate serie televisive? Dal finale! A cui segue un lungo retroscena che svela gli incroci delle vite e delle trame che hanno portato a quel punto.
E qual è il finale della serata del 27 aprile organizzata da Cdo Milano dal titolo “#Fareinsieme: ricostruire oggi è un’Impresa. Come la nostra società ferita dalla pandemia potrà riprendere la sua quotidianità?”. E’ il momento in cui il Prof. Giorgio Vittadini ricorda che “il primo compito di questo momento sofferente è creativo. E da dove nasce la ricchezza? Nasce dall’umano, dall’intelligenza, dalla creatività, dal senso religioso, dallo stupore. Questa è l’occasione che abbiamo ora, nel piccolo e nel grande.”
Potrebbe bastare? Gli spettatori sarebbero contenti? No, ma solo perché questo finale nasconde due mesi di riflessioni continue e accorate, scaturite all’interno di piccoli gruppi di soci CdO che hanno poi contagiato altri interrogativi crescenti e ricorrenti, che vi vogliamo raccontare.
Il tema centrale della serata “Come la nostra società ferita dalla pandemia potrà riprendere la sua quotidianità?” è stato infatti accompagnato dalle domande dei soci, imprenditori, docenti, operatori del terzo settore in un dialogo denso e poi condiviso con tutta l’assemblea perché la sfida del #fareinsieme non è solo uno slogan ma un vivere insieme e di fronte a quella che il prof. Vittadini ha definito in apertura come “la più grande crisi del mondo capitalistico da sempre”.
Quattro ambiti di domande più frequenti: la fatica del re-inventarsi e modificare le relazioni con i propri collaboratori e dipendenti, la preoccupazione per la voglia di ripartire e la cura per i propri cari (le scuole non riapriranno!?), gli interrogativi dei settori più colpiti, la fatica del riconoscere una guida nella ripresa, la posizione dei corpi intermedi, del lavoro nel terzo settore, la riflessione sul concetto di sussidiarietà. (puntata esplosiva!)
300 imprenditori e professionisti in collegamento che in rispettosissimo silenzio di microfoni ascoltano e prendono forza dalle parole provocanti ed energiche del Prof. Vittadini: il nostro piccolo mondo dopo questo tsunami della pandemia è cambiato, come dobbiamo cambiare noi per non soccombere davanti all’imprevisto? Cosa aspettiamo ad allearci al capitale umano piuttosto che “usare” le risorse umane? “La scommessa è vincere lo tsunami del coronavirus con l’intelligenza e la ragione. E inventare le forme attraverso cui poter vivere”, ricordando che al centro del tema economico c’è il soggetto e il suo desiderio, la sua complessità.
Anche attraverso la mancanza di risposte “ufficiali” il compito dell’uomo è rispondere e difendere quello che c’è e costruire quello che manca, anche per chi ancora non ne ha la forza o non ne è ancora capace. Fortissimo il richiamo per il terzo settore: che continui a servire il bene comune, non per un riconoscimento esterno, della politica o delle istituzioni, ma per rispondere a un bisogno dell’uomo, facendo il possibile perché l’opera funzioni bene e con efficienza
Non basta sicuramente questa puntata a definire tutto il cuore della vita associativa di questo periodo: cogliamo allora lo spunto del nuovo presidente Cdo Milano Andrea Dellabianca ha ricordato che Cdo è “più fatta che pensata”, se volete il resto della storia siamo pronti a raccontarlo.. stay tuned.
(Francesca Caporale)