I bambini possono contrarre il Coronavirus? Se sì, sono contagiosi? Finora è uno dei grandi misteri di questa pandemia: in Francia si è deciso di riaprire le scuole a maggio anche per certi studi che avrebbero rivelato come i più piccoli si ammalino molto meno frequentemente rispetto agli adulti, manifestando anche forme decisamente meno gravi del Covid-19. Peccato che ora sia emersa una ricerca condotta dal Dipartimento di Pediatria presso la Rutgers Robert Wood Johnson Medical School che, pubblicata sulla rivista JAMA Pediatrics, afferma il contrario: meglio, sembra essere giunta alla conclusione che anche i bambini – oltre agli adolescenti e ai giovani adulti – possano avere gravi complicazioni a causa del Coronavirus, che si manifesterebbe inoltre in una forma più aggressiva in caso di malattie pregresse. Cioè, esattamente quello che succede per adulti e anziani.
CORONAVIRUS, ANCHE I BAMBINI A RISCHIO
I risultati della ricerca si leggono su Agi: vengono riportate le parole di Lawrence C. Kleinman, che bolla come scorretta l’informazione per la quale i bambini siano meno soggetti all’infezione da Coronavirus. “Anche i più piccoli possono sperimentare complicazioni se sono già debilitati a causa di altre patologie” e tra queste viene inserita anche l’obesità; non solo, il dottore dice che la situazione non va assolutamente sottovalutata perché il rischio esiste anche per i bambini che godano di buona salute. La ricerca si è sviluppata seguendo 48 bambini e giovani adulti, ricoverati presso strutture ospedaliere negli Stati Uniti: ebbene, più dell’80% di loro manifestava patologie croniche pregresse. “Per oltre il 20% abbiamo registrato il collasso di due o più sistemi di organi, e il 33% dei bambini si trovava ancora in ospedale dopo il periodo di follow-up”. Due di loro inoltre sono morti.
Lo studio dunque ha confermato come anche i bambini siano a rischio qualora debbano essere contagiati dal Coronavirus; addirittura, il team di ricercatori ha concluso che il Covid-19 potrebbe essere anche più pericoloso che per gli adulti. Lo ha detto Hariprem Rajasekhar, il coautore dello studio. Terminata la raccolta dei dati, i ricercatori stanno comunque continuando a sviluppare collaborazioni con i colleghi della regione di appartenenza (la Rutgers Università si trova nel New Jersey) e di tutto il Paese “per cercare di comprendere quali possano essere le complicazioni più gravi nei pazienti più giovani”, uno studio che potrebbe essere davvero importante nella battaglia ad un virus che stiamo davvero scoprendo passo per passo e giorno dopo giorno.