Giorgio Gori ne ha per tutti. Il sindaco di Bergamo è tornato sul dossier reagenti/tamponi ed ha messo nel mirino sia il commissario Domenico Arcuri, sia (per l’ennesima volta) Regione Lombardia. Attilio Fontana è finito spesso nel mirino dell’esponente Pd, che ha elogiato il lavoro dei privati per “oscurare” il lavoro dell’amministrazione regionale: «Entro fine mese la provincia di Bergamo potrà contare su 4.000 tamponi/giorno. Grazie a chi? Al Rotary e ad alcune aziende private, che a loro spese hanno acquistato attrezzature robotizzate negli Usa e reagenti in Uk. Quel che la Regione avrebbe dovuto fare e non ha fatto». Ma, come dicevamo, Giorgio Gori ha criticato aspramente anche il numero uno di Invitalia, già nella bufera per la mancanza di mascherine. Questo il commento del primo cittadino bergamasco su Twitter: «3 mesi dopo l’inizio dell’emergenza Covid il commissario Arcuri avvia una gara per l’acquisto di reagenti da aziende nazionali e internazionali. Quindi è vero: i 5 milioni di tamponi che il governo si accingeva a spedire alle Regioni erano solo bastoncini».
GORI ATTACCA REGIONE LOMBARDIA: LA REPLICA DI MALANCHINI
L’ennesimo attacco di Giorgio Gori a Regione Lombardia non è passato inosservato. L’amministrazione guidata da Attilio Fontana per il momento non ha replicato in via ufficiale, ma pochi minuti fa è arrivata la netta presa di posizione di Giovanni Malanchini, consigliere in quota Lega. Secondo Malanchini, il sindaco di Bergamo mira unicamente a salire sul carro dei vincitori, ma «in queste azioni non ci sono vincitori né vinti, sono grandi opere di solidarietà mandate avanti in collaborazione con alcuni rappresentanti dell’istituzione regionale e con le aziende sanitarie, sulle quali nessuno di noi ha voluto mettere il cappello». L’esponente leghista ha poi rimarcato: «Invece di gettare fango su Regione Lombardia, Gori se la prenda con i compagni al Governo, che oltre a non inviare reagenti per i tamponi, stanno prendendo in giro gli italiani e lasciando morire, senza aiuti di alcun tipo, tante attività della regione più ricca d’Italia».