Il mondo della lirica dice addio al tenore Angelo Loforese, morto all’età di 100 anni, compiuti lo scorso 27 marzo. Era stata organizzata una grande festa per il secolo del tenore, che non era potuta andare in scena a causa dell’emergenza coronavirus e del conseguente lockdown: Loforese aveva affidato al quotidiano Repubblica un messaggio per i suoi 100 anni, “So che tutti i miei cari col cuore sono qui e sono felice,” purtroppo il tempo non ha consentito il recupero di una celebrazione che non toglie comunque importanza allo straordinario ruolo ricoperto dal tenore nel mondo della lirica. Pur centenario, Loforese non si era mai ritirato, non abbandonando le scene ed esibendosi ancora nel marzo 2013 presso il Rosetum di Milano, dove all’età di 93 anni, aveva festeggiato i 60 anni dal suo debutto sulla scena nella parte di Manrico eseguendo, fra gli altri brani, la cabaletta della Pira in tono e con i due do di petto di tradizione.
ANGELO LOFORESE, IL TENORE “DAL DO IN TASCA”
Angelo Loforese dal 2016 viveva nella Casa di Riposo per musicisti Giuseppe Verdi di Milano e si era mostrato particolarmente orgoglioso quando il suo nome era stato abbinato ad un premio per giovani talenti, avendo lui sempre coltivato grandi speranze nel futuro della lirica e nella scoperta di nuovi giovani tenori. La carriera di Loforese era iniziata a 18 anni con lo studio del canto, una passione che era nata sin da bambino ascoltando il grammofono del padre. Dopo la Guerra il suo maestro era stato il tenore Primo Montanari, quindi Loforese aveva debuttato come baritono nel 1948, nel ruolo di Canio nei Pagliacci. La sua prima da tenore, folgorante, invece, fu nel Trovatore. Ne seguì una straordinaria carriera internazionale: 80 opere in repertorio, eseguite sui palchi di mezzo mondo. Aveva sempre enfatizzato l’importanza della disciplina per diventare un grande tenore: “Studiare, studiare e studiare”, era il motto che riservava ai suoi allievi, che lo conoscevano con i suoi soprannomi: il ‘tenore dal Do in tasca’ o quello che lui stesso aveva coniato, “il tenore con la valigia pronta sotto il letto”.