Dopo averlo discusso per mesi e dopo essere arrivati all’orlo dello scontro in Eurozona, il Mes è stato non solo accettato da tutti i 27 Paesi Ue ma anche inserito come primissimo strumento utilizzabile per far fronte all’emergenza coronavirus: ecco, peccato che ora sembra che nessuno voglia fare il “primo passo” e richiedere essenzialmente il prestito, almeno senza prima vedere che condizioni potrebbero esserci per davvero. La linea di credito scelta dall’ultimo Eurogruppo non avrà condizionalità e risulta conveniente per i Paesi che si indebitano a tassi alti rispetto al resto dell’Eurozona: solo che i vari Paesi del Sud Europa, dalla Spagna alla Grecia fino alla stessa Italia hanno più di una remora nell’affidarsi al sistema del Fondo Salva Stati (che sarà attivo dal 1 giugno, con tanto di modulo già pronto).
Oggi si riunisce il board del Mes per mettere l’ultima parola ufficiale sulle condizioni raggiunte dall’Eurogruppo, ma la fiducia resta sempre “scarsa”: come spiega bene il Fatto Quotidiano, il problema no è tanto la convenienza del Mes (2% del Pil, condizioni solo su spese sanitarie e interessi bassissimi in 10 anni) ma l’effetto “stigma”. Essere i primi a chiedere il Mes, oltre a non sapere cosa effettivamente vi possa accadere dopo la richiesta, potrebbe scatenare i mercati in negativo di fatto “ammettendo” la debolezza della propria economica sulle varie piazze azionarie d’Europa: «segnale di allarme che scatenerebbe la speculazione, facendo così salire i tassi sul debito residuo e riducendo o azzerando la convenienza», scrive ancora il Fatto.
MES, GENTILONI E GUALTIERI “NO CONDIZIONALITÀ”
«Al momento le condizioni del nostro Paese sono molto favorevoli, non abbiamo problemi ad andare sui mercati», spiega la Ministra dell’Economia di Spagna, Nadia Calvino e su quella stessa scia si muovono anche Portogallo, Grecia e pure la Francia di Macron e Le Maire. E in Italia? Il M5s, la Lega e Fratelli d’Italia vedono come molto rischioso l’uso del Fondo Salva-Stati, Forza Italia e Pd sono decisamente favorevoli ma con essi anche alcuni Governatori leghisti del Nord (Fontana e Zaia su tutti, ndr) hanno lasciato spiragli di aperture.
«C’e’ stata parecchia confusione da parte di chi diceva che il Mes prevede comunque condizionalità. Le condizionalità ci sono ma dopo il negoziato in Europa sono legate esclusivamente al fatto che i soldi siano utilizzati contro il coronavirus. Non ci sono altre condizioni presenti e future», ha spiegato stamattina il Ministro Gualtieri intervistato da Repubblica, ribadendo come il Mes possa servire come rete di sicurezza e fin da subito. Da ultimi ieri a PiazzaPulita il Commissario agli Affari Economici Ue Paolo Gentiloni ha ribadito che non bisogna avere alcuna paura a imbracciare la via del Mes: «sarà soggetto solo alla condizionalità delle spese sanitarie e se il governo italiano decidesse di attivarlo non arriverà la troika. Temo che questa mia conferma non sia sufficiente perché credo che dietro questa discussione ci sia qualcosa di più importante, ovvero atteggiamenti anti-europei che non condivido».