Nell’introduzione alla Messa di questa mattina in Casa Santa Marta, Papa Francesco ha rivolto il pensiero a quanti svolgono il servizio della sepoltura dei morti: “Preghiamo oggi per le persone che si occupano di seppellire i defunti in questa pandemia. È una delle opere di misericordia seppellire i defunti e non è una cosa gradevole naturalmente. Preghiamo per loro che rischiano anche la vita e di prendere il contagio”. Nell’omelia invece il Papa ha commentato il passo del Vangelo di oggi: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia». Gesù parla spesso dell’odio contro di Lui e i suoi discepoli e prega il Padre di difenderli dallo spirito del mondo.
Papa Francesco mette dunque in guardia dalla mondanità che “è una cultura dell’effimero, una cultura dell’apparire, del maquillage, una cultura ‘dell’oggi sì, domani no, domani sì e oggi no’. Ha dei valori superficiali. Una cultura che non conosce fedeltà, perché cambia secondo le circostanze, negozia tutto. Questa è la cultura mondana”. Gesù prega “perché il Padre ci difenda da questa cultura della mondanità. È una cultura dell’usa e getta, senza fedeltà”. La mondanità spirituale “è un modo di vivere; anche un modo di vivere il cristianesimo. E per sopravvivere davanti alla predicazione del Vangelo, odia, uccide”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
LA MESSA DI PAPA FRANCESCO
Papa Francesco alle ore 7.00 celebrerà anche oggi, sabato 16 maggio 2020, la Santa Messa del mattino nella Cappella di Casa Santa Marta. L’appuntamento quotidiano con il Santo Padre è in tempi di Coronavirus particolarmente prezioso per i fedeli, che da lunedì prossimo potranno tornare a Messa nelle proprie parrocchie. Queste settimane tuttavia hanno regalato a tutti i cristiani, anche coloro che magari prima del Coronavirus non andavano a Messa durante la settimana, la possibilità di seguire quotidianamente la Messa con un “parroco” d’eccezione, favorita ovviamente anche dall’ampia copertura televisiva della Messa quotidiana di Papa Francesco garantita in queste settimane, a patto naturalmente di essere mattinieri.
La Messa da Casa Santa Marta di Papa Francesco è infatti visibile in questo periodo in diretta tv su Rai 1 e Tv2000 e video streaming tramite RaiPlay e Vatican News YouTube, con la Rai che si è dunque aggiunta quotidianamente ai canali vaticani per seguire le celebrazioni eucaristiche quotidiane del Pontefice, consentendo in questo modo a chi lo desidera di iniziare con la preghiera la nuova giornata insieme a Papa Francesco, che ogni giorno sviluppa un tema particolarmente significativo nella propria meditazione.
Nei giorni scorsi possiamo ad esempio ricordare che nella Messa di lunedì Papa Francesco ha indicato lo Spirito Santo come il vero Dono di Dio per sostenerci ed aiutarci, mentre la preghiera iniziale era rivolta a coloro che hanno perso il lavoro a causa del Coronavirus. Martedì ecco la preghiera per gli infermieri, il cui lavoro è una vera vocazione, mentre nell’omelia il Papa aveva ricordato il dono della “pace del cuore” dato da Gesù ai suoi. Mercoledì, dopo il pensiero rivolto a studenti e insegnanti, Papa Francesco ha rivolto l’accento sulla vita cristiana come “mistica di un rimanere reciproco”, tra l’uomo e Gesù. Giovedì invece sia la preghiera nell’introduzione sia gran parte dell’omelia si sono concentrate sull’occasione della Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità promossa dall’Alto Comitato della Fratellanza Umana, nella quale tutte le religioni hanno pregato per la liberazione dalla pademia di Coronavirus e dagli altri mali del mondo.
PAPA FRANCESCO, SANTA MESSA IN SANTA MARTA: L’OMELIA DI IERI
Ieri mattina infine Papa Francesco nell’introduzione alla Santa Messa a Casa Santa Marta ha salutato innanzitutto le famiglie: “Oggi è la Giornata mondiale della famiglia: preghiamo per le famiglie, perché cresca nelle famiglie lo Spirito del Signore, lo spirito di amore, di rispetto, di libertà”. Nell’omelia poi, partendo dal brano degli Atti degli Apostoli in cui Paolo e Barnaba ad Antiochia rassicurano i nuovi discepoli di origine pagana, spiegando loro come non siano obbligati alla circoncisione secondo la Legge mosaica, “vediamo che nella Chiesa, all’inizio, c’erano tempi di pace”, ma anche “di turbamento. E questo è l’argomento della prima lettura di oggi: un tempo del turbamento”.
I cristiani che provenivano dal paganesimo “avevano creduto in Gesù Cristo e ricevuto il battesimo, ed erano felici: avevano ricevuto lo Spirito Santo. Dal paganesimo al cristianesimo, senza alcuna tappa intermedia”. C’era però chi non era d’accordo e così vi erano molte discussioni fra loro. I contrari sostenevano la loro tesi “con argomenti pastorali, argomenti teologici, anche alcuni morali” e “questo metteva in discussione la libertà dello Spirito Santo, anche la gratuità della Risurrezione di Cristo e della grazia. Erano metodici. E anche rigidi”, osserva Papa Francesco.
Riducendo il dogma a un’ideologia, essi forgiavano una religione di prescrizioni “e con questo toglievano la libertà dello Spirito. La perfezione della strada per seguire Gesù era la rigidità. Questi dottori manipolavano le coscienze dei fedeli, li facevano diventare o rigidi o se ne andavano”. Papa Francesco dunque ha ribadito con forza: “La rigidità non è del buono Spirito, perché mette in questione la gratuità della Redenzione, la gratuità della Risurrezione di Cristo”. Di conseguenza, “dov’è rigidità non c’è lo Spirito di Dio, perché lo Spirito di Dio è libertà”.