Anche l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha espresso una nota ufficiale per manifestare il proprio cordoglio per la scomparsa di Sandro Petrone, per anni conduttore del Tg2 delle ore 13. “Era orgoglioso e appassionato del suo lavoro. Sempre gentile. Pronto a partire. Un professionista che amava la tv, amava la Rai, credeva nel Servizio Pubblico. Sandro Petrone è stato un volto, è stato una firma. Ed è stato anche un docente per decine di giovani professionisti alla Scuola di Giornalismo di Perugia, ai quali trasmetteva la passione e la competenza per la televisione come linguaggio. Non ha mai nascosto la sua malattia. Anzi, ha lottato con grinta e determinazione. Ha portato sempre con sé l’orgoglio delle sue origini napoletane, e l’amore per la musica coltivato sin dagli anni ’70 insieme ai migliori interpreti e rappresentanti della musica partenopea. Alla sua famiglia, l’abbraccio delle giornaliste e dei giornalisti della Rai”. (agg. di Fabio Belli)
MORTE SANDRO PETRONE, IL SALUTO DI GERARDO GRECO
É grande il cordoglio per la morte di Sandro Petrone, scomparso dopo una lunga battaglia contro il cancro. Il cronista è stato ricordato sui social network da tanti tra amici e colleghi, grande commozione per un ottimo professionista, nonchè una bellissima persona. Questo il saluto di Gerardo Greco: «Quando muore un grande inviato come Sandro Petrone restano il vuoto incolmabile del raccontatore di storie e generazioni di allievi orfani». Questo l’omaggio di Mario Calabresi: «Sandro Petrone è stato un giornalista educato, sensibile e puntuale, che si trattasse di raccontare la guerra o di condurre un tg in studio. Era malato da tempo e la musica è stata la passione che lo ha tenuto legato alla vita. Mi dispiace tanto non ci sia più». Infine, le parole di Chiara Civello: «Sandro Petrone giornalista inviato di guerra appassionato di musica ci ha lasciati. che persona speciale, fu il primo a farmi un’intervista a NY. Mi chiamava ugola in fuga. Sandro mancherai tantissimo». (Aggiornamento di MB)
GIORNALISMO IN LUTTO PER LA MORTE DI SANDRO PETRONE
Grave lutto nel mondo del giornalismo: molti colleghi oggi piangono la scomparsa di Sandro Petrone, giornalista del Tg2 morto a 66 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Un vero e proprio “cavallo di razza”, come lo hanno definito in tanti sui social. A ricordarlo anche l’autore e compositore Bruno Marro che su Twitter ha scritto nelle passate ore: “Se ne è andato anche Sandro Petrone… Insieme abbiamo avuto momenti divertenti e altri di serie riflessioni. Era un amante della musica e li ci siamo incontrati e conosciuti. Spero tu possa suonare la tua chitarra per l’eternità”. Il corrispondente Rai Marco Varvarello ha aggiunto: “Una notizia che temevo prima o poi arrivasse, ma che mi lascia sgomento come avessi incontrato Sandro l’altro giorno. Mi mancherà il tuo sereno coraggio, non aspetterò più le tue email a sorpresa…”. Al coro si aggiunge anche il giornalista Francesco Canino: “un’altra brutta notizia: è morto Sandro Petrone, inviato di guerra e conduttore del Tg2. Aveva raccontato la sua battaglia contro il cancro anche in un disco pubblicato nel 2018. Se ne va una persona perbene”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“SONO UN GUERRIERO NON TEMO LA MORTE…”
Lo storico giornalista e volto del Tg2, Sandro Petrone, si è spento all’età di 66 anni contro una lunga malattia contro la quale aveva lottato a lungo anche sottoponendosi, come scrive Tgcom24, a cure sperimentali. La cultura e la musica sono state le grandi passioni alle quali si è dedicato dopo la pensione forzata. In particolare la passione per il blues, come ricorda RaiNews, lo ha portato a collaborare con i grandi nomi della canzone napoletana come Edoardo Bennato e Pino Daniele. Di recente era tornato alla musica pubblicando il disco Solo Fumo che lo stesso giornalista aveva definito una raccolta di “nove quadri di vita”. Nell’introduzione ai testi scriveva: “Sono un guerriero, non temo la morte”. Ed ancora, dopo essere stato inviato speciale di guerra, Petrone scriveva: “Il guerriero non va per vincere o perdere, va per combattere. Guardando indietro, dopo quasi tre decenni di conflitti in giro per il mondo, mi sono accorto che quella lezione ha lavorato dentro di me. A cominciare dall’idea di prendere la morte come compagna e renderla testimone delle proprie azioni, scelta che dissolve anche la paura”. L’ultimo suo brano lo aveva inviato nei giorni scorsi ad alcuni amici tramite Whatsapp proprio mentre era in ospedale: “Gioia che danza tra nuvole alate”, recita la parte finale del brano, accompagnato dalle note del pianoforte. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SANGIULIANO (TG2), “GRAVE PERDITA”
Il mondo del giornalismo quest’oggi è in lutto per via della scomparsa di un altro volto noto, ovvero Sandro Petrone, morto all’età di 66 anni a causa di un tumore. Il giornalista Rai e storico “mezzobusto” del Tg2 era malato da tempo e proprio la malattia lo aveva costretto tre anni fa ad andare anzitempo in pension per curarsi. Appassionato di musica, una delle sue principali passioni, era noto al grande pubblico soprattutto come inviato speciale di guerra, avendo raccontato per i telegiornali del servizio pubblico i diversi conflitti nei Balcani e in Medioriente. Come era prevedibile, sono diversi gli attestati di stima e i ricordi che colleghi e amici gli stanno tributando in queste ore e un commosso ricordo di Petrone è arrivato anche da Gennaro Sangiuliano, attuale direttore del Tg2 e peraltro concittadino del giornalista con cui condivideva la comune origine partenopea: “Una grave perdita, era un esempio per tutti” ha scritto Sangiuliano commentando la morte dell’ex caporedattore Esteri del Tg2. (agg. di R. G. Flore)
STRONCATO DA UN TUMORE A 66 ANNI
Grave lutto nel mondo del giornalismo italiano. A soli 66 anni, è morto Sandro Petrone, volto storico del Tg 2 di cui era stato conduttore dal 1997 al 2012. Petrone era stato in prima linea come inviato di guerra raccontando l’orrore dei luoghi colpiti dalle guerre, dal Medioriente ai Balcani. A stroncarlo è stato un tumore contro cui combatteva da tempo e che lo aveva costretto, tre anni fa, a lasciare in anticipo il proprio lavoro. Contro la malattia, il giornalista ha combattuto con grinta, senza mollare mai e senza mai nascondersi. In un’intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, infatti, aveva raccontato la sua battaglia contro il tumore. “Un microcitoma, un tumore molto aggressivo che nel 95% dei casi colpisce i fumatori”, aveva dichiarato. Nonostante l’aggressività del male, Petrone ha lottato fino all’ultimo giorno.
SANDRO PETRONE MORTO, IL RICORDO DI VITTORIO DI TRAPANI
Ad annunciare la morte di Sandro Petrone è il segretario Usigrai Vittorio Di Trapani che ha dedicato al giornalista un toccante post su Facebook. “Ha lottato con la grinta degli inviati di razza. Non ha mai nascosto la malattia. Anzi, l’ha combattuta tornando a dedicarsi alla passione di sempre: la musica. Per me è stato anche un docente”, scrive Vittorio Di Trapani. Poi aggiunge: “Sandro Petrone non lavorava in tv, conosceva e sapeva fare televisione”. Grandissima commozione anche sui social da parte dei colleghi e degli utenti che avevano apprezzato la sua professionali, umanità ed eleganza nel raccontare l’Italia e il mondo.